Cosimo D'Amato, 57enne, pescatore di Santa Flavia è stato arrestato dalla Dia di Firenze, con l'accusa di avere fornito l'esplosivo per le stragi mafiose del 1993, ma anche per la strage di Capaci del 23 maggio del 1992. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe anche concorso agli attentati, con i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Filippo e Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro. D'Amato ed è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, condannato per le stragi mafiose del '92. Ad accusare il pescatore è stato il neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ex uomo di fiducia dei boss di Brancaccio. Dalle indagini è emerso che l'esplosivo recuperato da D'Amato venne consegnato al commando predisposto dal boss Francesco Tagliavia. Tagliavia è stato l'ultimo boss ad essere stato condannato in primo grado a Firenze, nel 2011, per le stragi. Gli investigatori risalirono a Tagliavia grazie alle testimonianze del collaboratore Gaspare Spatuzza.
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