La riforma delle pensioni sarà annunciata “verosimilmente entro pochi giorni” e sarà improntata su flexicurity (flessibilità e sicurezza) e sul rispetto del criterio di equità tra le generazioni. Ma non solo. Il governo vorrebbe inserire nella riforma del sistema pensionistico “il metodo contributivo pro rata per tutti, anche per quelli che finora si sono tirati fuori”. Il ministro del lavoro, Elsa Fornero, parlando durante una deliberazione pubblica del Consiglio Affari sociali in corso a Bruxelles, chiede a politici e sindacati italiani di pazientare ancora qualche giorno prima di conoscere la “riforma” che sarà inserita nel pacchetto salva crisi. E dopo le critiche delle parti sociali, fino ad ora tenute all’oscuro di tutto, hanno ascoltato solo annunci, il ministro apre al confronto anche se i tempi sono stretti.
La riforma della Fornero. La riforma del sistema pensionistico sarà “incisiva” e sarà incentrata su rigore, crescita ed equità. “Abbiamo ben chiari i difetti del nostro mercato del lavoro, il suo dualismo e i principi di flexicurity che dovrebbero ispirarne la riforma” ha aggiunto precisato la Fornero. “So che c’é molta attesa sul governo italiano e sulle azioni che prenderà, voglio assicurare che l’Italia aderisce convintamente agli obiettivi ambiziosi della strategia 2020 e che il governo considera lo spirito di partnership e la cooperazione con la Ue essenziali”, ha precisato il ministro alla sua prima uscita pubblica in eurolandia. L’Italia, ha spiegato, “é particolarmente impegnata nella riduzione del disavanzo e nella riduzione graduale ma credibile tra debito e pil e per raggiungere questo obiettivo il governo intende fare leva su rigore, crescita ed equità”. Il rigore, secondo il ministro del Lavoro, “non fa riferimento solo ad una dimensione quantitativa ma anche a una diversa cultura del rapporto tra individui e spesa pubblica, mentre l’equità prevede che le misure siano calibrate con l’attenzione all’equilibrio tra le generazioni”. In merito alla crescita, secondo le intenzioni del ministro, è “urgente adottare provvedimenti per rendere meno ingessata l’economia e favorire la nascita di imprese, migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e favorire l’ingresso nel lavoro di giovani e donne”. Il governo Monti dovrà correggere anche i difetti strutturali che hanno danneggiato la crescita del Paese e “nell’immediato darà piena attuazione alle manovre dell’estate, completandole con gli interventi contenuti nella lettera Ue”.
Critiche dei sindacati. Ma le idee della Fornero non piacciono ai sindacati. Per Luigi Angioletti “è una misura palesemente ingiusta”. “I sindacati non possono essere d’accordo se si preannuncia il fatto che le persone che continuassero a lavorare dopo 40 anni di lavoro verserebbero contributi che non hanno alcun effetto sulla loro pensione, cioè praticamente pagherebbero contributi a vuoto, e non pochi perché in alcuni casi corrispondono ad un terzo del loro stipendio”, accusa il segretario generale della Uil. “Quindi – avverte – come si fa a dire che questa soluzione è accettabile?, E’ palesemente ingiusta”. Per il sindacalista la strada da seguire è la riduzione delle tasse sul lavoro. “Questa è la cosa più importante, che può consentire di aiutare la competitività delle imprese, aumentare i consumi ed evitare l’aumento della disoccupazione. Perché la cosa più equa – conclude – è quella di evitare che aumentino i disoccupati”. E il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, critica la scelta di Monti di chiudere le porte del confronto con le parti sociali. “E’ molto grave che non ci sia alcun confronto” perché il confronto “serve a trovare soluzioni eque”. E lancia un appello a Monti: il premier, dice, “farebbe bene a convocare le parti sociali e non si faccia convincere da chi non ci vuole convocare”.
L’apertura al dialogo. Dopo le critiche dei sindacati il governo fa un passo indietro e si dice pronto al dialogo con le parti sociali anche se i tempi sono brevi. “Sono aperta al dialogo, anche se considerata molto severa nei limiti della ristrettezza dei tempi, perché domani è già venerdì e dopo è troppo tardi, dobbiamo trovare una finestra”. “In questo particolare momento – spiega il ministro – abbiamo un’agenda dettata dalla sopravvivenza dell’euro e noi in Italia possiamo dare un contributo o un colpo di freno”. E annuncia sacrifici. “Queste riforme implicano sacrifici, ma cercheremo di dare una cifra che possa rendere queste misure un po’ meno sgradite, anche se i sacrifici non sono mai graditi. Per ciascuno di noi è un po’ più tollerabile se sappiamo che chi sta meglio di noi sopporta in proporzione i sacrifici”.