Fornero: Lunedì incontro con le parti sociali, nessun aut aut

Ci sarà un nuovo incontro con le parti sociali, lunedì prossimo, in cui il governo non porrà “nessun aut aut”. Ad affermarlo, il ministro Elsa Fornero, impegnata a Palazzo Chigi nel negoziato sulla riforma del mercato del lavoro, sottolineando come la “trattativa proseguirà sulle politiche attive e sugli ammortizzatori sociali”. Positiva l’impressione del leader della Uil, Luigi Angeletti, che al termine dell’incontro ha detto: “Siamo entrati sul serio nella trattativa”.

Fornero ha fatto sapere che la revisione delle forme contrattuali riguarderà sia il lavoro privato sia quello pubblico e che i criteri fondamentali del governo per le ridefinizione dei contratti sono: “La preservazione della flessibilità e l’eliminazione degli abusi, cioè contrastare l’uso improprio”.

“Non abbiamo scelto il metodo dell’accetta per ridurre le varie forme di contratti”, ha assicurato il ministro. “Nessun aut aut del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Non è un prendere o lasciare”, ha sottolineato Fornero spiegando così “la filosofia del governo” sulla riforma del mercato del lavoro alle parti sociali.

“Deve essere chiaro – ha detto il ministro – che il tema del riordino dei contratti e delle flessibilità in entrata è subordinato al tema della flessibilità in uscita”. “Vogliamo introdurre sanzioni e controlli per l’uso improprio delle forme di flessibilità e del lavoro autonomo in forme subordinate”, ha aggiunto. “Ci sono troppe partite Iva – ha detto il ministro – ma occorre evitare discontinuità e che migliaia di lavoratori finiscano in nero”.

Per quanto riguarda i sindacati, questi si sono detti soddisfatti dell’incontro. Per Susanna Camusso “il negoziato per ora parte con il piede giusto”, mentre Luigi Angeletti parla di ”inizio concreto della trattativa”.Bonanni pone invece l’accento sull’attenzione del governo per l’apprendistato come canale di ingresso al mondo per lavoro: “E’ un fatto molto importante” che fa piazza pulita “di tutta quella letteratura deviata degli ultimi mesi”, sottolinea il segretario della Cisl. Quanto all’articolo 18, Bonanni spera “nella ragionevolezza di imprenditori, governo e forze politiche, e dello stesso sindacato che spero sarà all’altezza”. “Sappiamo, il governo l’ha detto, che alla fine si affronterà questo tema”. E se “noi ci poniamo con l’atteggiamento di chi non vuole discutere su niente otterremo solo il fatto che alla fine ci penserà il governo. Come già fatto sulle pensioni”, aggiunge, ribadendo l’apprezzamento per la decisione dell’esecutivo. “Non vogliamo discutere, se non alla fine, di flessibilità in uscita, perché se mettiamo avanti l’art. 18 ci perdiamo in altre chiacchere. Non vogliamo inquinare la discussione”. Di diverso avviso Susanna Camusso che ribadisce che “per il sindacato non esiste il tema dell’art. 18”. Si possono discutere, ha spiegato, i tempi del processo del lavoro ma “non c’è uno scambio con qualcos’altro”.

All’incontro era presente anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. “Siamo interessati a fare una buona riforma del mercato del lavoro. Ci sono i presupposti”, ha affermato ribadendo che sul tavolo ‘”ci sono tutti i temi”, compreso l’articolo 18. ‘”Oggi- ha detto- il confronto è andato più nel concreto, si è cominciato a ragionare più concretamente della riforma del mercato del lavoro”. I temi, ha spiegato, sono quelli delle “forme di ingresso, della cattiva flessibilità, degli ammortizzatori e della flessibilità in uscita e dell’articolo 18”. Ma avverte: “Abbiamo delle perplessità sulla flessibilità in entrata. La cosa chiara è che non devono esserci aumenti del costo del lavoro, anzi dobbiamo andare in direzione opposta e il ministro Fornero ha accettato questo punto di vista”.

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