Sparite le nostalgie del centro, e anche la tentazione di unire Forza Italia e Lega in una sorta di federazione. I risultati delle amministrative certificano il ritorno del bipolarismo “perfetto”: destra contro sinistra, FdI contro il Pd.
E le conseguenze non tardano ad arrivare. “La federazione con la Lega? E’ già morta”, taglia corto un big azzurro alla Camera. Il giorno dopo il flop di Matteo Salvini alle amministrative, pochi in casa Forza Italia credono che il ‘sorpasso’ di Fratelli d’Italia sulla Lega possa accelerare il processo federativo o la creazione di un partito unico in vista del 2023. Anzi, la debacle di via Bellerio, semmai, ha prodotto l’effetto contrario. Nei capannelli di deputati azzurri in Transatlantico ci si chiede: ”Perché dovremmo fonderci con la Lega o creare un partito unico proprio adesso che la leadership di Salvini scricchiola sempre di più e non è in grado di garantire posti ai suoi?”. E ancora: “Ci dobbiamo sacrificare per fare un favore al nostro ‘cerchio magico’ sovranista?”.
Il voto di domenica rafforza l’ala filogovernativa forzista, che non vuole ‘morire salviniana’. Ma, a dir la verità, di fronte ai dati elettorali, anche i ‘sovranisti azzurri’ sono in forte imbarazzo. Che la federazione sia precipitata nelle quotazioni o almeno congelata per adesso, lo dimostrano anche le dichiarazioni dei vertici azzurri, che stavolta sembrano più perentorie del solito. ”Non pensiamo a nessuna federazione, a nessuna fusione e a nessuna lista unica”, dice Antonio Tajani al Corriere della sera.
Pure Silvio Berlusconi, che non avrebbe ancora sentito gli alleati post voto, oggi ha riunito ad Arcore i big azzurri per analizzare le comunali, rinviando a momenti migliori ogni confronto sugli assetti della coalizione: ”Gli equilibri interni e i problemi di leadership sono la meno urgente delle questioni e saranno il punto di arrivo di un percorso, non certo quello di partenza”.
Anche via Bellerio frena sull’argomento, per bocca del vicesegretario Andrea Crippa: ”Non mi pare all’ordine del giorno l’ipotesi di federazione con Fi e poi non metterei in relazione la cosa con l’esito del voto”, perché “le federazione si fanno sui programmi, non perché un partito diventa più forte di un altro…”.
“Di liste uniche -assicura Crippa- non si è poi mai parlato, non ci siamo mai avvicinati a questa ipotesi. Ci sono tentativi di ‘federazione’ di cui si è parlato, che si sono fermati, ma di tentativi si parla, nulla di nuovo…”. “Di certo si deve escludere l’idea di arrivare addirittura alla fusione”, conclude il vice di Salvini. Le parole di Berlusconi ai più sono sembrate come un vero e proprio de profundis federativo. Tant’è che il Cav ha voluto sottolineare la necessità di rafforzare il centro, bocciando ogni manovra che punti a ‘centrini’ di vario tipo: ”Rivolgo un pressante appello alle forze e soprattutto agli elettori di centro a venire con noi a rafforzare la componente centrista del centro-destra”.