Forza Italia in Campania: a giudizio i Cesaro

Sono ventinove gli imputati che hanno ricevuto nei giorni scorsi il decreto di citazione diretta firmato dal pm Simone de Roxas e che dovranno rispondere di corruzione elettorale. Il 13 dicembre prossimo dovranno comparire tutti dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord, Agostino Nigron con l’accusa di aver garantito voti ed elezione sicura ad Armando Cesaro, candidato al consiglio regionale della Campania. Si ipotizzano favori, abbonamenti e biglietti omaggio per l’ingresso in piscina, la promessa di appalti milionari in zona Asi (in provincia di Caserta) e nomine nella sanità.

A giudizio sono finiti Luigi Cesaro, ex deputato e attuale senatore di Forza Italia; il figlio Armando, capogruppo regionale; i fratelli Aniello e Raffaele, detenuti dal maggio dello scorso anno per le vicende collegate al controllo mafioso dell’area Pip di Marano (di cui questa inchiesta è uno stralcio); la consigliera regionale azzurra Flora Beneduce; altri ventiquattro tra imprenditori, commercianti, professionisti che finanziarono la campagna elettorale o che si impegnarono direttamente in cambio della promessa di varie utilità: dalle raccomandazioni alle assunzioni alle Poste fino all’appalto da dieci milioni di euro.

Gli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini sono arrivati lo scorso 20 gennaio, alla vigilia della formazione delle liste per le scorse elezioni politiche senza però influire sulle candidature in Forza Italia.

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