Francesco Guccini, uno dei cantautori che ha inciso più profondamente nella cultura e nella musica italiana nel lungo periodo di tempo che va dalla fine degli anni ’60 all’ultimo album, datato 2012, ha compiuto 75 anni. Si è ritirato dal palco, adesso scrive romanzi, trasferendo il suo gusto tanto particolare per la parola, popolare e aulica insieme, dalle note alla carta, rimanendo sempre fedele al ruolo di cantastorie che i suoi fan tanto amano, l’affabulatore istrionico che in ogni concerto regalava aneddoti, giochi, calembour. Dopo il debutto nel 1967 con Folk beat n°1, il vero successo arrivò per Guccini nel decennio ’70-’80: nel 1970 escono L’isola non trovata e Due anni dopo, nel 1972 arriva Radici nel 1973 Opera buffa, che svela il suo lato goliardico, nel 1974 Stanze di vita quotidiana. Il decennio ’80-’90 è all’insegna di Metropolis e La signora Bovary, quello successivo di Parnassius Guccini, Quello che non…, D’amore di morte e di altre schiocchezze. Gli anni 2000 vedono un comprensibile rallentamento della produzione (escono solo Stagioni e Ritratti), mentre l’addio l’addio agli album arriva nel 2012 con L’ultima Thule