La città di Prato e tutto il cinema italiano è sotto choc. L’attore e regista Francesco Nuti ora ‘ha paura’ dopo essere stato maltrattato, umiliato e picchiato dal suo badante, un georgiano. La vicenda è stata ricostruita dalla procura della città toscana che indaga per maltrattamenti ed è scaturita da un racconto del sostituto del badante, un assistente dell’attore che sostiene di aver assistito ai maltrattamenti. A portare l’accaduto a conoscenza della procura è stato il fratello del regista, Giovanni Nuti. Nel procedimento il gip di Prato ha disposto l’allontanamento del badante georgiano dall’abitazione. L’interrogatorio si svolgerà fra 10 giorni. Durante l’indagine, Francesco Nuti, ha avuto un incontro con il sostituto procuratore Antonio Sangermano per essere ascoltato come vittima e durante il quale ha scritto in un biglietto la frase: ‘Ho paura’. Secondo quanto accertato dalla procura, i maltrattamenti sarebbero andati avanti da almeno un anno, ovvero da quando la madre del regista, disabile dal 2006, non abitava più con lui. A cavallo tra il mese di dicembre e gennaio un ragazzo africano chiamato a sostituire il badante ha potuto osservare i maltrattamenti nel suo periodo di affiancamento. Il ragazzo ha raccontato ciò che ha visto alla figlia del fratello del regista, Margherita, che assieme al padre Giovanni non ha esitato a denunciare. Ieri, al ritorno dalle vacanze, all’uomo è stato immediatamente notificato l’atto del giudice per le indagini preliminari che dispone l’allontanamento dalla casa di Nuti. L’attore-regista toscano, 60 anni, campione di incassi negli anni Ottanta-Novanta con film come ‘Io, Chiara e lo Scuro’, ‘Tutta colpa del paradiso’, ‘Stregati e Caruso’ ‘Pascoski di padre polacco’, continua un’esistenza nel segno di una parabola discendente. Non a caso, la piece in suo omaggio rappresentata a Prato nel dicembre 2014 e ispirata al libro ‘Sono un bravo ragazzo’ a cura del fratello Giovanni, ha come titolo: ‘Andata, caduta e ritorno’. Tutto inizia nel 2003 quando Francesco Nuti chiama i pompieri per un malore. Seguono anni di depressioni, cure, annunci di suicidio e problemi di alcolismo. Per lui che, a fine anni ’70, veniva notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, una coppia già attiva nel cabaret col nome di ‘Giancattivi’, arriva poi un ricovero nel settembre 2006 al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto ad un mai chiarito incidente domestico. A novembre esce però dal coma e, nel 2009, si comincia a parlare di due sceneggiature scritte da lui e di un libro: ‘Poesie raccolte’. Nel 2010 viene presentato al Festival di Roma un documentario ‘Francesco Nuti… E vengo da lontano’ di Mario Canale, presentato come evento speciale in chiusura del Festival. Assente alla proiezione Nuti, che dopo l’incidente domestico di quattro anni prima, è rimasto senza voce e sulla sedia a rotelle. L’attore però manda in quell’occasione una lettera, letta prima della proiezione dalla madre di sua figlia Ginevra, Annamaria Malipiero: ‘Non sono ancora forte come vorrei, la parola stenta a scivolare via e dopo cento passi devo riposarmi. Negli ultimi due anni molto lentamente sto migliorando e ho ripreso a pensare alle mie sceneggiature come ‘Olga e i fratellastri di Billi’ e ‘Quando potrà cullare un bambino’’.Nel novembre dello stesso anno la prima apparizione televisiva dopo il lungo periodo di assenza. L’attore e regista è a ‘I fatti vostri’ di Raidue. Nel 2011 Nuti si racconta nel diario ‘Sono un bravo ragazzo’ (Rizzoli) con in copertina un autografo dell’attore: ‘Ciao Francesco Nuti’. ‘Sono ancora vivo e godo questo presente e vedo un futuro giovane, allegro. La vita e’ strana… ci vuole coraggio’, dice Nuti. Nel maggio 2014 ancora un suo appello: ‘Cari produttori credete ancora nelle mie storie, spero esca il mio ultimo film che ho scritto, dal titolo Olga e i fratellastri Billi’. E’ quanto legge il fratello Giovanni al cinema Odeon di Firenze, in occasione della presentazione del film’Madonna che silenzio c’è stasera’ di Maurizio Ponzi in versione restaurata.
Cocis