La decisione di candidare Francesco Rocca come leader della coalizione di centrodestra alle regionali del Lazio “è stata una grande scelta del presidente Meloni. Rocca è una persona molto impegnata nel sociale, avendo ricoperto incarichi apicali nella Croce rossa italiana e nel mondo, e si è sempre distinto nel mondo del sociale. In ambito regionale si parla spesso di sanità, e in caso di vittoria del centrodestra avremo una persona di grande competenza in questo ambito”. A dirlo, all’agenzia di stampa Dire, è Gabriele Picano, avvocato e vice segretario provinciale a Frosinone di Fratelli d’Italia.
”La Regione è stata ferma per 10 anni”: lo sottolinea in un’intervista Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, sottolineando che con il principale sfidante, il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato, “la competizione sarà sui fatti”.
Una competizione “sicuramente molto rispettosa sul profilo umano, ma basata sui fatti, sui progetti e le idee, su quello che si è fatto e non si è fatto in dieci anni. In dieci anni si poteva cambiare il volto della Regione e questo non è avvenuto, è sotto gli occhi di tutti”. Secondo Rocca il giudizio sulla Regione Lazio non può limitarsi alla gestione dell’emergenza Covid: “Credo che i cittadini siano più maturi: è come se il Covid avesse congelato la nostra percezione tanto è stato forte l’impatto sulle nostre vite, ma ora che torniamo alla normalità, la nostra normalità è anche peggiore di quella prima del Covid”.
Se verrà eletto la sua giunta sarà composta da “persone capaci e competenti”, dice il presidente uscente della Croce rossa. “Scontata” la presenza delle donne, Rocca aggiunge che fare nomi è “prematuro” anche se “di persone capaci, che hanno voglia di mettersi in gioco ne conosco tante”. “Al tempo opportuno, dopo le elezioni, si lavorerà per dare al Lazio una squadra all’altezza di una sfida enorme”, conclude.
“Il programma lo presenteremo nei prossimi giorni, ci stiamo lavorando. La sanità, è sotto gli occhi di tutti, è allo sbando e servono interventi correttivi. Oggi nel Lazio non possiamo parlare di un servizio sanitario universale: i cittadini aspettano mesi per le prestazioni assistenziali, ambulatoriali o per un intervento chirurgico. C’è la necessità di riappropriarsi del governo delle prestazioni: il ‘Recup’ non esprime appieno il potenziale”. Tra i primi interventi, conclude Rocca, proprio quello sul “Recup” e per impostare una “programmazione seria”.
“In questi giorni incontrerò i coordinatori regionali per mettere a punto il programma di governo e le tappe della campagna elettorale”, ha continuato Rocca.