Nell’ospedale privato Saint-Joseph, di Marsiglia, per evitare il rapimento dei bebè, da questa mattina è partito l’utilizzo del braccialetto elettronico. “I braccialetti sono collegati a un microchip che trasmette le radiofrequenze” a un computer centrale, spiega Karine Yessad, responsabile della comunicazione dell’ospedale, precisando che “le radiofrequenze servono ad accertarsi che il neonato si trovi nella zona definita, vale a dire la maternità. Non appena il bebè esce dalla zona, abbiamo un Pc che fa scattare l’allarme”. Il dispositivo di sicurezza non è obbligatorio. “Se i genitori sono contrari – aggiunge – facciamo firmare loro una liberatoria”. Il dispositivo è stato creato dopo che lo scorso agosto, sempre all’ospedale Saint-Joseph, venne rapito un bambino. “Quel giorno, ci sono volute tre ore per ritrovare le tracce del bebè. Avevamo un sistema di videosorveglianza che funzionava bene, ma se avessimo avuto il braccialetto elettronico, lo avremmo ritrovato prima”, commenta Yessad. In Francia, sono una cinquantina gli ospedali che hanno scelto il braccialetto elettronico, il primo fu l’ospedale di Raincy-Motfermeil, vicino a Parigi, che ha adottato questo sistema già dal 2007, quando furono rapiti molti neonati.
Tags bebè braccialetto elettronico marsiglia ospedale reparto di maternità
Riprova
Conferenza sulla solidarietà europea ad Arad, Romania
Per due giorni, il 4 e 5 settembre, la città di Arad, sita nell’ovest della …