Francia: ‘Macron presidente e l’inizio di una nuova era’

Il presidente uscente Francoise Hollande e Emmanuel Macron  fianco a fianco davanti all’Arco di Trionfo, in  un’immagine simbolica che riassume il passaggio dei poteri fra il vecchio e il nuovo, fra il passato e il futuro, tra la generazione socialista di Hollande e quella senza etichette  di Macron.

François ed Emmanuel recitano la scena in cui il primo passa la staffetta al secondo: ‘Macron mi ha seguito in tutti questi anni, poi si è emancipato, ma non mi ha tradito. Lui sa che se ne avrà bisogno io sarò accanto a lui’,  dice Hollande.

‘Continuità repubblicana’, questa la definizione del passaggio Hollande-Macron, con il presidente che ha insistito nella sua ‘emozione’ per aver indicato il cammino da seguire al successore. Il rapporto si era raffreddato con l’uscita di Macron dal governo. Hollande si è prima avvicinato alla tribuna autorità stringendo le mani di molti politici, militari, corpo diplomatico,  poi ha preso Macron come un figliol prodigo e lo ha condotto con sé, introducendolo alla funzione più delicata, ai segreti, lo ha presentato alle massime autorità militari, che in questi anni fatti di momenti difficili gli sono state spesso di estremo sostegno.

La cerimonia di investitura all’Eliseo con il trasferimento dei poteri e dei codici nucleari avverrà domenica prossima, 14 maggio, allo scadere ufficiale del mandato di François Hollande. Il giorno successivo, lunedì 15, dovrebbe essere annunciato il nome del nuovo primo ministro. Macron ha già preso la decisione, ma non la comunica per rispetto del protocollo: ‘Ho due profili in testa, uno maschile ed uno femminile’.

Per la prima ipotesi si fanno tre nomi: quello di Ségolène Royal, attuale ministro dell’Ecologia, per molti anni compagna di Hollande e madre dei suoi 4 figli; quello della direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, che è svantaggiata dal fatto di non avere esperienze parlamentari; quella infine dell’eurodeputata Sylvie Goulard, accesa sostenitrice di Macron.

Per il profilo maschile le ipotesi sono più numerose:  il ministro della difesa Jean-Yves Le Drian, l’ex premier Alain Juppé o il capo del centristi François Bayrou; uomini di esperienza come il sindaco di Lione Gerard Collomb o l’ex ministro sarkozista Bruno Le Maire; personaggi-chiave della destra moderata come Xavier Bertrand; emergenti di spicco come l’ex socialista Richard Ferrand, segretario generale del movimento ‘En Marche!’. Quest’ultimo ha annunciato  nel corso di una conferenza stampa una novità significativa: il movimento che ha portato Macron alla vittoria cambierà nome e si chiamerà ‘La République en marche’.

Ferrand ha spiegato che lo staff del nuovo presidente è al lavoro per preparare la prima grande prova politica: le elezioni legislative che si svolgeranno l’11 e il 18 giugno. I nostri candidati,  ha detto,  faranno parte della ‘République en marche’ e dovranno essere iscritti al gruppo parlamentare, al quale potranno aderire senza l’obbligo di rinunciare all’appartenenza ad un altro partito. Dovranno ricevere l’investitura dalla nostra commissione, che rifiuterà le doppie etichette e gli accordi di corridoio.

I candidati alle legislative, aveva già annunciato Macron, verranno per metà dalla società civile, senza esperienze politiche precedenti, per l’altra metà dalla politica nazionale, regionale o locale. I nomi verranno resi noti giovedì prossimo.

La grande fuga dal Partito socialista francese, fermo secondo gli ultimi sondaggi ad appena il 9% dei consensi, è già iniziata. L’ex premier, Manuel Valls, ha confermato che, alle elezioni politiche di giugno, non si presenterà con il Ps, ma riproporrà la sua candidatura sotto le insegne della lista del nuovo presidente, Emmanuel Macron, ‘La Republique en marche’: ‘Sarò candidato nella maggioranza presidenziale e desidero unirmi al nuovo movimento’, ha rivelato l’ex primo ministro socialista in un’intervista alla radio Rtl. Valls ha anche invitato tutti i deputati uscenti, progressisti, quanti hanno esortato a votare Macron prima del primo turno, quanti auspicavano una sua vittoria, a fare altrettanto.

‘I vecchi partiti stanno morendo o sono morti’, ha detto ancora Valls: ‘Il partito socialista è morto. Non i suoi valori e la sua storia, ma ormai è il passato. Tutti quelli che si riconoscono nel progetto riformista di Emmanuel Macron dovrebbero impegnarsi pienamente’.
Il nuovo movimento nasce con l’obiettivo di dare una maggioranza parlamentare al futuro presidente nell’Assemblea Nazionale, grazie alle elezioni di giugno; i nomi dei candidati nelle 577 circoscrizioni, come si diceva,  saranno annunciati giovedì.
Cocis

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