Francia, Mathilde Caillard: la gioia della protesta

L’Italia e il mondo seguono, ormai da un mese, le proteste parigine contro la riforma del presidente Macron sull’età dei lavoratori pensionabili, aumentata da 62 a 64 anni. Se una fascia di popolazione si preoccupa di far notare ai francesi come 64 anni non siano poi così tanti, la parte restante sta cercando il remix su cui imitare le mosse techno di Mathilde Caillarde.

Per la generazione Z, queste manifestazioni parigine portano gli occhiali da sole, hanno i capelli lisci e gridano “retraites, climat: meme combat. Pas de retraites sur une planète brulée!” (“pensioni, clima: stessa battaglia. Niente pensioni su un pianeta in fiamme!”). C’è chi sta seguendo corsi di francese, pur di stare al passo con l’attivista venticinquenne più virale del momento, ‘mcdansepourleclimat’ per i più social.

La storia di Mathilde inizia in politica, come assistente parlamentare per una deputata del partito all’opposizione di Macron durante le ultime elezioni del 2022. Nel suo primissimo post Instagram scrive: “Io sono MC. Sono un’attivista presso Alternatiba da due anni per salvare quello che può ancora essere. Combatto per un mondo sostenibile, inclusivo, più giusto e che non lasci indietro nessuno. Mi piace commentare le notizie e lanciare battute finali su Twitter.” Alternatiba è un movimento parigino che si occupa di sostenibilità, ambientale e sociale. Si definisce “radicale, non violento, determinato e partigiano”; mantiene l’impegno di “sfidare i decisori politici ed economici”, largamente appoggiato da Mathilde e i suoi meme anti Macron; porta avanti ideali estremamente pacifici da sempre, eppure le cose stanno recentemente degenerando.

Alternatiba si rifà alla disobbedienza civile come modus operandi, ma le ultime proteste si potrebbero definire al limite del legale: gigantografie del presidente per strada, colate di asfalto all’aeroporto. Nessuna violenza contro persone, ma come spiegare questa attitudine a chi li aveva sempre elogiati in quanto diversi dagli altri attivisti “vandali”?

In un intervista al programma francese C ce soir, Mathilde spiega come le tensioni si siano molto aggravate a causa delle repressioni sempre più violente da parte delle forze dell’ordine. A detta dell’attivista, i protestanti sono stati privati di ogni spazio di aggregazione sociale ed espressione democratica e si sa: togliete tutto ai francesi, ma non provate a toccare la “liberté”. Soprattutto perché la capacità e la possibilità di unire le persone, in questi casi, fanno la differenza, e sono il motivo per cui Mathilde e Alternatiba scelgono la techno al posto del megafono. “La techno, e la danza in generale, è l’unico spazio di gioia che ci rimane; è sempre stata prerogativa dei movimenti di protesta. Se questa questione ha colpito molte persone, allora è stato ottimo”, sottolinea Mathilde.

Il successo comunicativo è innegabile, ma le perplessità sono tante. In primis non sono chiari i punti di connessione tra la questione delle pensioni e gli scioperi climatici e poi si schierano una serie di commenti sprezzanti sugli attivisti e l’estrazione sociale di Mathilde, non molto credibile a cantare, tra gli slogan, “tassate i ricchi”.

Una quota di invidia per lo storico spirito rivoluzionario francese, probabilmente, gioca la sua parte. Fatto sta che la pubblicazione del remix “planéte brulèe” sulla piattaforma gratuita di SoundCloud aumenta la risonanza mediatica delle proteste. E arginare la mania per Mathilde diventa sempre più complicato.

di Alice Franceschi

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