Sesto giorno di sciopero in Francia contro la riforma delle pensioni nel Paese. Anche questa mattina treni, autobus e metropolitane stanno assicurando un servizio a ranghi ridottissimi, mentre lunghe code – fino a 400 chilometri totali – si sono formate nelle principali vie di comunicazione dell’Ile-de-France. E le perturbazioni del traffico, secondo gli organizzatori della protesta, proseguiranno per tutta la settimana. Le conclusioni dell’Alto commissario per le pensioni, Jean-Paul Delevoye, dopo diversi mesi di consultazione, non hanno infatti convinto le parti sociali.
Ieri, l’esponente del governo ha dichiarato che “lo status quo è insostenibile” e che il progetto di riforma è “indispensabile” per sostenere il sistema pensionistico. Delevoye ha inoltre sottolineato che persistono dei punti di disaccordo, tra cui “l’entrata in vigore del nuovo sistema” nel 2025, o “l’età di equilibrio”, stabilita a 64 anni. Alla fine dell’incontro con Jean-Paul Delevoye, spiega Le Figaro, diverse organizzazioni sindacali hanno espresso il loro dissenso, ritenendo i negoziati non costruttivi. “Sentire non equivale ad ascoltare”, ha criticato la CGT, deplorando “la mancanza di risposta alle sue proposte”, come quella di “tenere conto degli anni di studio” nel calcolo della pensione. Anche Solidaires ha ritenuto che l’Alto Commissario avesse “poco altro da dire” e che stesse portando avanti un progetto che “sarà una nuova ingiustizia per tutti”.