“Hai fatto il vigliacco”. Una vittima degli attentati di Parigi si è rivolta direttamente Salah Abdeslam, durante il processo per gli attacchi del 13 novembre 2015. Da martedì e fino alla fine di ottobre saranno le vittime ad avere la parola durante il processo che dall’8 settembre si svolge davanti a una Corte d’assise speciale a Parigi. Più di 2.200 persone si sono costituite parte civile nel processo dove sono alla sbarra venti imputati, compreso l’unico sopravvissuto dei commando Salah Abdeslam. Circa 350 persone sopravvissute agli attacchi e parenti delle vittime hanno chiesto di testimoniare, ha informato il presidente Jean-Louis Peries. Le vittime dello Stade de France sono le prime a raccontare i loro traumi, a sei anni di distanza da quella notte di orrore. Tre attentatori suicidi si fecero esplodere all’esterno dello stadio provocando un morto. Vladimir era lì con la moglie. Oggi, mentre testimoniava commosso, si è rivolto direttamente a Salah Abdeslam. “Hai fatto il vigliacco, non ti sei tenuto addosso la cintura. Non l’hai tenuta!”, ha gridato in lacrime, guardando direttamente in faccia l’imputato. Si riferiva alla cintura di esplosivi che il terrorista ha abbandonato per ragioni ancora sconosciute rinunciando ad immolarsi.
“È stato un inferno. “Oggi non ho più braccia, non ho più fiato, ero cameriera, non posso più lavorare”, ha spiegato Tina Schulz, una giovane donna che ha passato sei mesi in ospedale e a cui è stato asportato un polmone e il cui braccio è disabile all’80%. Domani sarà la volta delle vittime del Carillon, una delle terrazze parigine su cui aprirono il fuoco i terroristi.