Il 23 maggio prossimo al Sancarluccio di Napoli in scena “FRANCISCHIELLO – Un Amleto re di Napoli”, uno studio shakespeariano di e con Carmine Borrino con musiche di Lino Cannavacciuolo Disegno audio Fiore Carpentieri Assistente alla regia Laura Angulo Diaz Direttore tecnico Stefano Scotto Di Luzio Assistente produzione Fabrizio Vezzi Organizzazione Veronica Grossi. Un lavoro che parte da uno studio approfondito sulla figura di Francesco II di Borbone e approda alla sovrapposizione “spettrale” col giovane principe di Danimarca. I rapporti drammaturgici dell’Amleto di Shakespeare che si fanno pre-testo per raccontare, combaciando alla perfezione, con ciò che accadeva alla corte di Napoli nell’estate del 1860. L’assoluta fede cristiana di Francesco II, che lo rende sicuramente gran conoscitore di S. Agostino, tra i primi cristiani a parlare di essere e non essere; il tradimento subìto da un “ cugino; l’esitante azione – reazione al tradimento e alla vendetta; il rapporto giovane-re col padre defunto ricordato e riconosciuto come gradissimo sovrano; l’ambiguo rapporto d’amore e devozione tra Francesco II e Maria Sofia, come Amleto e la giovane Ofelia; l’attesa del condottiero generale Garibaldi, come l’attesa del giovane Fortebraccio: il suo arrivo, la sua delusione, i morti, la morte e la calunnia, la deposizione illegittima di un re, l’inganno; la finta follia del giovane principe di Danimarca come la finta “scemità” dell’ultimo sovrano di Napoli; l’incarico a un ennesimo Orazio di raccontare la vera storia; Il 14 febbraio, giorno di S. Valentino, cantato dalla disperazione di Ofelia e ultimo giorno del Regno delle due Sicilie