Franco Landella, ex sindaco di Foggia scrive a Decaro: ‘Quando Lamorgese sciolse il mio Comune, tu dov’eri?’

Sono giorni di fuoco per Bari e la vicenda mafia-politica su cui la Procura ha acceso i fari con quasi 150 arresti, è tornata al centro dell’attenzione mediatica.

Il ministro dell’Interno Piantedosi comunica alla Prefettura e al sindaco di Bari Decaro di aver autorizzato la commissione per l’accesso agli atti dell’inchiesta, come richiesto dai parlamentari di centrodestra. Una telefonata di cortesia, come si usa nell’ambito della leale collaborazione tra istituzioni prevista dalla Costituzione. Una telefonata, però, che alle orecchie di Decaro – già pronto a fare le valigie per decollare da europarlamentare verso Bruxelles e chiudere in lacrime il suo decennio da sindaco – suona come una beffa.

L’ex sindaco di Foggia scrive ad Antonio Decaro, per il possibile scioglimento del Comune di Bari. E lo fa con una lettera aperta:

“Caro Antonio se la tua crociata barese contro le istituzioni della Repubblica italiana è la risposta alla guerra che il governo di centrodestra avrebbe minacciato contro di te e la tua città, allora posso dichiarare senza timore di smentita che sia io che la mia Foggia siamo stati sconfitti (per il momento) da un governo targato Pd – Cinque Stelle”. Lo scrive in una lettera aperta al sindaco di Bari Antonio Decaro, Franco Landella (Lega), ex sindaco di Foggia, comune sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2021.

“I Comuni di Foggia e Otranto furono sciolti per molto meno.  Giù le mani da Bari” ripeti come un mantra in questi giorni perché sarebbe una follia sciogliere il comune di Bari. Allora ti domando se non sia stata una follia sciogliere il comune di Foggia o di Trinitapoli o di Otranto, per molto meno? Se realmente credi che la minaccia di un commissariamento è un ricatto politico contro un’amministrazione e contro una città perché nella campagna elettorale per le amministrative di Foggia sei salito sul palco e ti sei schierato con chi ha politicamente spinto e speculato sull’immeritato commissariamento della mia città? Forse perché Foggia era amministrata dal centro destra e non dalla sinistra e quindi meritava tutto il male possibile?”.

L’ex primo cittadino di Foggia sottolinea “che la questione non riguarda quello che stai vivendo oggi ma il tuo comportamento ieri ossia quando assieme ad altri ex sindaci sciolti per mafia ci siamo rivolti a te in qualità di presidente dell’Anci e avevamo sperato che nella veste di presidente del sindacato degli amministratori degli enti locali avresti avuto una presa di posizione netta a salvaguardia dei sindaci e delle comunità da essi rappresentate e un maggiore coraggio nel porre a livello nazionale una tematica così forte sebbene antipopolare a tutela di coloro i quali con te e come te hanno sempre combattuto nella trincea degli enti locali”. Landella ricorda infine anche “di aver depositato pagine e pagine di documentazione comprovante la costante attenzione dell’amministrazione da me guidata contro l’azione pericolosa e subdola della criminalità mafiosa in terra di Foggia”.

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