Ridurre la discrezionalità dei giudici sulla legittima difesa favorendo una più uniforme applicazione della norma. E’ questo l’obiettivo di una proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia alla Camera, sull’onda del caso del pensionato accusato di omicidio volontario e dell’albanese ucciso mentre stava per commettere una rapina in casa sua. Ma, in realtà, è da tempo che Fratelli d’Italia, come ha spiegato Giorgia Meloni ospite su La7, ha in preparazione una nuova normativa per casi così delicati e purtroppo aumentati di numero. La proposta, che ha come primo firmatario Ignazio La Russa, modifica l’articolo 52 del codice penale in due punti. Nel primo si equiparano a luoghi come abitazioni, negozi, studi o uffici, le loro immediate adiacenze agli stessi, sempreché l’offesa ingiusta risulti in atto. Nel secondo punto della proposta presentata da Fratelli d’Italia si interviene su quella proporzionalità della difesa in rapporto all’offesa che è cardine per il giudizio sulla legittimità di difesa. La proposta avanzata da Fdi è quella di circostanziare e rafforzare la presunzione assoluta di tale proporzionalità nei casi in cui il pericolo di aggressione a persone o beni avvenga da parte di chi si introduce illegalmente nelle ore notturne o, anche nelle ore diurne, se l’aggressione sia tale da provocare uno stato di particolare paura o agitazione nella persona offesa. La Russa ricorda come, la difformità dei giudizi sulla legittima difesa derivi inevitabilmente anche dalla legge modifica del codice penale del 2006 che lo vide tra i protagonisti frutto di tante mediazioni. La proposta di Fdi non interviene invece sul porto d’armi, essendo le due questioni distinte. ‘Non c’è nessuna certezza, non vogliamo criminalizzare nessuno. Può benissimo essere stato un caso di legittima difesa al 100 per 100’, dichiara la procura della Repubblica di Milano che corre ai ripari, dopo l’eco mediatica e lo sconcerto popolare sollevato dalla decisione di indagare per omicidio volontario Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio d’Adda che ha ucciso un ladro penetrato nella sua abitazione. ‘Ci sembra che la vicenda stia sfuggendo di mano’, ha spiegato alla stampa Alberto Nobili, il sostituto che coordina le indagini. Certamente, ha aggiunto il magistrato, ci sono delle incongruenze che vanno approfondite, ma non possiamo affatto escludere che alla fine tutto abbia una spiegazione che conferma il racconto di Sicignano. Ma in teoria è anche possibile che alla fine le indagini accertino qualcosa di diverso. Quindi abbiamo dovuto ipotizzare anche il reato più grave, come forma di garanzia verso lo stesso indagato. La modifica dell’ipotesi di reato, da omicidio colposo a omicidio volontario, ha reso necessario compiere altri accertamenti. Il messaggio ‘garantista’ lanciato dalla Procura è confermato anche dalla valutazione che Nobili ha fatto delle presunte incongruenze nel racconto di Sicignano. Il fatto che il colpo mortale abbia attraversato il ladro dall’alto in basso non significa che il pensionato abbia mentito: ‘Poteva essere piegato su se stesso, oppure il proiettile potrebbe essere stato deviato da un osso’. E anche se risultasse alla fine che il ladro non si trovava più all’interno dell’abitazione ma sulle scale questo non porterebbe a escludere la legittima difesa: ‘Conta più la dinamica che il luogo dove è avvenuto’. E non si può neanche escludere che dopo essere stato colpito il ladro abbia potuto camminare per alcuni secondi. È possibile, insomma, che al termine degli accertamenti balistici e medico legali Sicignano venga scagionato.
Cocis