Il presidente Draghi – ha chiarito la leader di FdI – non ci ha chiesto della sfiducia al ministro Speranza. Penso sappia benissimo come la pensiamo. Noi – ha aggiunto Meloni – stiamo andando avanti. Stiamo raccogliendo le firme. Crediamo che in un sistema democratico nessuno sia intoccabile e ciascuno si debba assumere le responsabilità che il proprio lavoro comporta.
In 48 ore abbiamo raccolto più di 100mila firme sulla nostra mozione di sfiducia », ha quindi riferito Meloni, sottolineando che l’alto numero di adesioni «vuol dire non solo che la nostra mozione non è vergognosa ed è uno strumento del quale l’opposizione dispone in una Repubblica parlamentare, ma soprattutto che è una scelta più condivisa dagli italiani di quanto certa sinistra voglia far credere». La mozione può essere firmata sul sito SfiduciamoSperanza.it.
Giorgia Meloni presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute, Roberto Speranza. L’annuncio era nell’aria da giorni. La posizione del ministro sembrava già in bilico dopo l’indiscrezione di stampa che voleva il presidente del Consiglio Mario Draghi in pressing per le dimissioni di Speranza.
Meloni ha annunciato la mozione di sfiducia con un post su Facebook: “Fratelli d’Italia denuncia da tempo l’incompetenza e l’inadeguatezza di Roberto Speranza nel ricoprire l’importante e delicato incarico di Ministro della Salute, soprattutto in questo momento storico”.
La leader di FdI, in particolare denuncia la “gestione fallimentare e disastrosa della pandemia” e lo stato delle “imprese stremate a causa delle chiusure insensate e continue”. Meloni conclude quindi con un riferimento diretto agli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, il cui ingresso nel governo Draghi ha generato tensioni nel centrodestra.
“FdI presenterà una mozione di sfiducia nei suoi confronti e vediamo chi si assumerà la responsabilità di tenerlo ancora al suo posto. Non è più tempo di Speranza, ma di coraggio”, conclude Meloni.
La mozione di sfiducia è stata già firmata da tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia, ha fatto sapere il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, e secondo fonti parlamentari anche da Vittorio Sgarbi.
Gli alleati di Giorgia Meloni, però, si sono già sfilati. Lo stesso Salvini si è detto non intenzionato a chiedere nuovamente le dimissioni di Speranza: “Noi andiamo avanti nella richiesta di curare gli italiani e permettere loro di tornare a lavorare. Se poi qualcuno ha sbagliato qualcosa, il tempo sarà galantuomo e gli italiani lo sapranno”.
Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ha detto che il partito non è favorevole a “sfiducie nei confronti del ministro che si sta impegnando”.
Blindano invece il ministro LeU e Movimento 5 Stelle. In un intervento, l’esponente LeU Federico Conte ha detto: “Fare oggi del ministro Speranza, dopo averne riconosciuto nella prima fase le capacità, il capro espiatorio di tutta la vicenda pandemica, presentando addirittura una mozione di sfiducia, non solo è un atto vile ma anche un comportamento intellettualmente disonesto”.