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La crescita economica nell’area Ocse non decolla. Nel secondo trimestre del 2011 il Pil è cresciuto dello 0,2%, contro il +0,3% dei primi tre mesi. Bene l’Italia per una volta con un indice superiore alla media dei paesi occidentali. Come già anticipato dall’Istat, l’Italia è cresciuta dello 0,3% che rappresenta il dato più consistente insieme a quello degli Usa . Entrambi i Paesi sono cresciuti della stessa percentuale e sono gli unici ad accelerare rispetto al primo trimestre, quando segnarono un preoccupante +0,1%.
L’area Ocse colleziona così il quarto trimestre consecutivo di rallentamento della crescita: dopo il secondo trimestre del 2010, quando segnò un +1%, il calo è stato infatti costante, con il +0,6% del terzo, il +0,5% del quarto e il +0,3% dei primi tre mesi del 2011. Gli andamenti delle macroaree evidenziano una crescita dello 0,2% sia per l’Unione europea (+0,8% nei primi tre mesi), che per l’area euro (+0,8%) e per i G7 (+0,2%). La Germania fa registrare il più preoccupante scivolone tra i Paesi Ocse. L’istituto parigino accredita a Berlino una crescita di appena lo 0,1% contro il +1,3% dei primi tre mesi dell’anno. Il Regno Unito cresce dello 0,2% (dal +0,5% del primo trimestre), la Francia è piatta (+0,9%) e il Giappone arretra dello 0,3% (contro il -0,9%). Gli unici due Paesi in cui il Pil avanza più che nel primo trimestre sono dunque Italia e Stati Uniti (entrambi a +0,3% da +0,1%). Guardando invece al dato tendenziale, il Pil dell’area Ocse cresce dell’1,6% (2,4% nel primo trimestre): nell’Ue e nell’area euro dell’1,7% (da +2,5%), nei Paesi del G7 dell’1,3% (da +1,9%). Il rallentamento, calcolato su questa base, è per tutti i Paesi: Italia +0,8% (da +1%), Germania +2,7% (da +4,7%), Francia +1,6% (da +2,1%), Regno Unito +0,7% (da +1,6%), Stati Uniti +1,6% (da +2,2%) e Giappone -0,9% (da -0,7%).
