I consumatori sprecano e buttano cibo perché non sanno cosa c’è in frigorifero, dove sono conservati gli alimenti e come usarli al meglio. Lo afferma uno studio dell’Università del Queensland, Australia, secondo il quale le nuove tecnologie delle cucine “smart” aiuteranno a ridurre gli sprechi alimentari.
Ogni anno enormi quantità di cibo, nei Paesi più avanzati, finiscono nella spazzatura, creando problemi di sostenibilità, economici e ambientali. Un dossier pubblicato a febbraio dal New York Times stima che un terzo di tutti gli alimenti prodotti nel mondo non viene consumato e il costo totale di tali rifiuti potrebbe arrivare ai 400 miliardi di dollari l’anno. È per questo che un team di ricercatori australiani ha testato sistemi “smart” per tentare di modificare il comportamento dei consumatori. Il dottor Geremy Farr-Wharton ha sperimentato un sistema per organizzare il cibo nel frigorifero per colori in base alla tipologia degli alimenti, con tanto di una tabella sullo sportello per indicare dove era localizzato. “Abbiamo riscontrato che quando le persone sanno dove viene conservato il cibo sono più propense nell’utilizzarlo”.
“Ad esempio nella maggior parte delle case ci sono di solito al massimo due persone che fanno la spesa, quindi se gli altri non sanno che è stata comprata una mela, nemmeno la mangeranno e quella mela potrebbe finire nella spazzatura”. Poi c’è la “FridgeCam”, una telecamera puntata nel frigo che ne invia le foto su un sito web. Il terzo sistema sperimentato è lo “EatChaFood”, un’applicazione mobile che fornisce suggerimenti in base alle scorte alimentari del frigo e alle loro scadenze.
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