La colpisce alla schiena, poi alla testa. E’ morta così, ignara di quello che le stava accadendo Samantha Corelli, 30 anni, uccisa dal cognato mentre era intenta a prepararsi un caffè. Ma l’uomo, Michele Bertoia, 33 anni, nel giro di pochi minuti si è ucciso, rendendo così difficile per gli inquirenti capire i motivi di un simile gesto. La tragedia è avvenuta, all’interno di una villetta a schiera nel paese friulano di Visco (Udine).
Tuttavia i carabinieri sono riusciti ad accertare che si sia trattato di un omicidio premeditato. Ed infatti l’uomo, secondo i militari dell’Arma, avrebbe pianificato il delitto fin dall’acquisto dell’arma, una pistola comperata ieri in provincia di Pordenone. Era in possesso di porto d’armi da caccia, quindi aveva il diritto di detenerla, ma solo presso la sua abitazione, dove era tornato a vivere dopo essersi separato dalla moglie.
Ieri Bertoia ha inviato un sms alla cognata, in cui le chiedeva un incontro e le comunicava di averle trovato un lavoro. Stamattina come d’accordo la donna , lo ha accolto nella sua abitazione, che fa parte di un complesso di tre villette dove vivevano anche la ex moglie e i genitori di lei. L’uoo dopo aver parlato brevemente con Samantha, si è fatto preparare un caffè. Occasione giusta per colpirla alle spalle, con la pistola che nascondeva alla cinta. Dopodiché Bertoia si è seduto su una sedia della cucina e si è sparato un colpo sotto il mento. Dai primi accertamenti pare che tra i due fosse scoppiata una lite circa un anno fa.
Tra i motivi che gli inquirenti annoverano come causa della furia omicida, il risentimento di Bertoia verso la cognata, ritenuta la causa della fine del suo matrimonio, o una passione non corrisposta, che ha scatenato la furia omicida.
“Conosco la famiglia e immagino sia per loro un momento particolarmente difficile. Sull’accaduto per ora mi sembra doveroso tacere”: è il primo commento del sindaco di Visco (Udine), Elena Cecotti. “Non ho ancora avuto modo di parlare con la famiglia – ha aggiunto – e non credo potrò farlo nell’immediato, perché sul posto sono all’opera gli investigatori per tutti gli accertamenti del caso. Certamente cercherò di mettermi in contatto quando anche la famiglia lo riterrà opportuno. Immagino – ha ribadito – che per loro sia un momento particolarmente duro”.