In casa avevano valigie piene di denaro, 700 mila euro impacchettati, i due imprenditori torinesi arrestati per associazioni a delinquere, emissione di fattura per operazioni inesistenti, omessa fatturazione e bancarotta fraudolenta, ora in carcere. Sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione ‘Labirinto’, con cui la guardia di finanza ha smantellato un’organizzazione internazionale per una frode sulla vendita di prodotti informatici e sul mancato pagamento dell’Iva. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio, hanno portato, oltre ai due arresti, a 16 misure cautelari con obblighi di dimora.
Al centro della frode la High Technology Invest di Volvera (Torino) fallita nel 2019, poi diventata Cds. I prodotti veniva venduti sulla piattaforma Hw trade. Le indagini, nate dopo una verifica dell’ufficio delle Entrate partono dal 2013 arrivano ad oggi. Varie le ditte coinvolte intestate a prestanomi e 40 milioni di euro di Iva che gli imprenditori risparmiavano. Questo consentiva all’impresa di imporsi sul mercato europeo con prezzi bassissimi nella vendita di computer, tablet e hardware. I due arrestati erano riusciti a percepire addirittura il bonus imprese da 600 euro, mentre tra gli indagati c’e’ chi percepiva anche il reddito di cittadinanza.