“Ricordiamo, infatti, che oggi il canone inserito nella bolletta elettrica -ricorda la leader di Fdi- è dovuto una sola volta per nucleo famigliare e non per apparecchio posseduto. Fdi contrasterà questa proposta in tutte le sedi perché è inaccettabile. Soprattutto in questo momento di crisi economica, mettere ancora le mani nelle tasche degli italiani”.
L’ad Fuortes aveva definito in audizione in Commissione di Vigilanza, il canone Rai “un’imposta incongrua, rispetto ai grandi impegni che Rai ha nella gestione dei compiti di servizio pubblico”. Insomma, ha chiesto esplicitamente di avere altre risorse per un carrozzone pubblico che finora è diventato lo strumento di una parte politica. Basta vedere l’assenza di informazioni sull’inchiesta dei fondi venezuelani al M5s, oscurati completamente dati tg di viale Mazzini.
L’idea avanzata dall’amministratore delegato Carlo Fuortes non è in realtà una novità assoluta dalle parti di viale Mazzini: era già stata valutata nel 2012, finendo però archiviata da un mare di polemiche, dato che ci fu una vera e propria ribellione da parte dei cittadini.