Furio Colombo a L’Aria che tira – il programma condotto da Myrta Merlino su La7 – non le manda a dire. Lanciando gli altri ospiti senza parole, il giornalista ha usato le tragedie in mare di questi giorni e soprattutto la partecipazione di Giorgia Meloni alla festa privata (sottolineiamo, privata) di Matteo Salvini per i suoi 50 anni, per attaccare l’intero esecutivo. E le sue parole sono fortissime, a un passo dall’insulto: “Questo andare a cantare di Meloni, invece di vedere le vittime e le loro mamme, è un gesto che non può essere dimenticato. È un momento terribile, nessuno può sperare che d’ora in poi la Meloni governi così male”.
La risposta però, davanti a tanto odio, non si è fatta attendere ed è arrivata dal condirettore di Libero, Pietro Senaldi: “Meloni potrebbe macchiarsi la camicia mentre mangia gli spaghetti o pestare un piede a un giornalista che le sta dietro per intervistarla. Anche queste saranno cose che saranno giudicate imperdonabili. Tutti hanno capito che a Furio Colombo sta antipatica Giorgia Meloni, non c’è niente da fare. Tutti gli uomini hanno le loro antipatie”. Colombo vacilla e prova a battere ritirata. Ma Senaldi rincara la dose: “Confido che col tempo troverà altri punti più bassi del governo Meloni, potrebbe macchiarsi”.
«Quelli che stanno attaccando Giorgia Meloni per l’inopportunità di aver cantato a una festa di compleanno all’indomani di una tragedia in mare sono gli stessi – esattamente gli stessi – che difendevano il diritto della premier finlandese Sanna Marin a ballare, bere e cantare ad una festa privata mentre sul suo Paese soffiavano venti di guerra. Direi che la polemica può finire qui», scrive su Facebook il politologo Alessandro Campi ricordando la solita doppia morale della sinistra.
Una contraddizione che rimbalza anche sui Social, con tweet dedicati a trasmissioni come quella di Myrta Merlino su La7, che ha stigmatizzato la festa di compleanno di Salvini. «Quindi Sanna Marin che temeva un’invasione poteva partecipare ad una festa e Salvini non doveva festeggiare i 50anni? Davvero?», scrive un utente.
Per chi non lo ricordasse, Sanna Marin era finita nell’occhio del ciclone ad agosto, quando un video la mostrava mentre «passava la serata con gli amici, festeggiando in maniera chiassosa, ballando e cantando», come lei stessa aveva dichiarato. La prima ministra, la più giovane al mondo a ricoprire questa carica nel 2019, era stata accusata di aver assunto sostanze stupefacenti. Sanna Marin si era sottoposta a un test che non ne aveva rilevato tracce.
«Sono umana. E anche io mi cerco gioia, luce e divertimento sotto queste nuvole scure», aveva dichiarato la premier commentando il video. «La verità è che una donna, in vista o meno, che balli e si diverta, libera e vincente, è ancora e semplicemente intollerabile», chiosava il Foglio in un apologetico articolo dedicato alla premier finlandese. Valeva per Sanna Marin perché non deve valere per Giorgia Meloni?