G20: Ripresa mondiale fragile. Visco: ‘Pesa instabilità ma non c’e’ rischio-Italia’

“L’economia mondiale resta troppo debole e la ripresa fragile e ineguale”. E’ quanto scrivono i ministri delle Finanze e banchieri centrali del G20 nel comunicato finale al termine del vertice di Mosca. Secondo il G20, i rischi per la ripresa rimangono “elevati”. Le priorità per le economie del G20 – si legge ancora – sono la crescita e la creazione di posti di lavoro. I Grandi s’impegnano a un’azione decisiva per stimolare la crescita. I ministri delle finanze e i governatori centrali del G20 hanno ribadito nel summit di Mosca l’impegno a non ricorrere a svalutazioni e all’uso dei cambi per scopi competitivi, nonché a forme di protezionismo. Lo si legge nel comunicato finale. ”La ripresa? Le previsioni dicono che ci sara’ un segno positivo nel quarto trimestre”: lo ha ribadito il governatore di Bankitalia Ignazio Visco a margine del G20 a Mosca, auspicando che l’economia sfrutti la ”folata che ci aspettiamo nel prossimo semestre” ma ricordando che c’e’ uno sfondo di ”grande incertezza”. Il governatore ha poi escluso categoricamente che al G20 di Mosca sia tornato il “rischio Italia”, sottolineando l’importanza della stabilità istituzionale. “No, non si è parlato di rischio Italia”, ha assicurato rispondendo alla domanda se alcuni recenti sviluppi interni, dal caso Ablyazov all’udienza in Cassazione a fine luglio per Berlusconi nel processo Mediaset, avessero fatto tornare la percezione del rischio Italia. “La ‘via maestra’ è quella di far ripartire l’economia – ha detto – ma “ci vorrà un sacco di tempo” prima che l’Italia ritrovi “una crescita solida”: perché “l’economia italiana è da sei anni che non riesce a mettersi in carreggiata” e “sono trent’anni che non ci aggiustiamo con il resto del mondo”. Il sistema bancario italiano è sostanzialmente solido, ha sottolieato Visco, e “non ci sono segni di preoccupazione eccessivi”. Visco ha riferito che sia dalle analisi del Fmi sia da quelle effettuate da via Nazionale emerge “una capacità di tenuta del sistema bancario a shock esterni in termini di capitale”. “Sui profili di stabilitàdel sistema finanziario italiano – ha spiegato Visco – si è conclusa da poco l’analisi del Fmi. Il fondo monetario internazionale ha fatto analisi stress conclusesi con risultati analoghi a quelli osservati da Bankitalia. Tali risultati mostrano una capacità di tenuta del sistema bancario a shock esterni in termini di capitale”. “E’ ovvio – ha aggiunto – che la base patrimoniale è fondamentale e va accresciuta ma non ci sono segni di preoccupazione eccessiva. Ciò verrà confermato anche nell’esercizio di asset quality review che verrà effettuato prossimamente”, ha detto riferendosi all’avvio del single supervisory mechanism. ‘Il rimborso dei debiti della pubblica amministrazione è un fatto positivo – ha detto il governatore – anche se complicato dal punto di vista burocratico”. Debiti che, secondo una stima fatta dalla Banca d’Italia in modo campionario, ammonterebbero nel complesso a 90 miliardi di euro, stando a quanto dichiarato dalle imprese. Per Visco “Va nella direzione positiva, ma ha effetti limitati, non è una rivoluzione” la recente decisione della Bce di allentare i requisiti per gli ‘Abs’, i titoli garantiti da prestiti che accetta dalle banche. “L’obiettivo fondamentale è ridurre i rischi e contemporaneamente avere un prezzo del rischio migliore”, ha spiegato. “Facilita il collaterale ma in questo momento le banche italiane non hanno bisogno di collaterale”, ha aggiunto. Resta invece la frammentazione finanziaria, con un problema di credito legato ad una “macroeconomia stagnante” o “in recessione”. “C’é un problema di credito – ha spiegato Visco – da affrontare con una posizione di politica monetaria ‘supporting’. Occorre tuttavia distinguere tra ciò che la politica monetaria può fare per la ripresa e come stimolare gli investimenti. La ripresa che intravediamo per la fine dell’anno dipende dalla possibilità che gli investimenti possano essere finanziati anche con strumenti non a breve, più ampi e innovativi”, ha proseguito. Linea condivisa anche dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni.

fonte ansa

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