Non ci sarà nessun cambio di programma sulla scadenza della missione in Afghanistan. Gli Usa lasceranno il paese il 31 agosto. La conferma, nonostante l’anticipazione del portavoce del Pentagono John Kirby, arriva direttamente dal presidente degli Stati Uniti durante la riunione del G7 straordinario convocata dal Boris Jhonson. Il presidente americano non ha ceduto alle richieste del premier inglese, dal presidente francese Emmanuel Macron e dai vertici Ue, di estendere il termine del ritiro da Kabul. Il suo è stato un secco no ed ha spiegato il motivo parlando solo 7 minuti a dimostrazione che tutto era deciso. E non poteva fare altrimenti per non terremotare, ulteriormente, la sua già bassa popolarità in patria dovuta proprio alla scelta di abbandonare l’Afghanistan. Sul futuro del popolo afghano ora cala una tetra nube che difficilmente si diraderà nei prossimi giorni. Anzi. Lo fa capire il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della riunione del G7. “E’ troppo presto per parlare dei rapporti futuri con i talebani” per poi ribadire l’esigenza “di inclusività e garanzie per donne, ragazze e minoranze”. “Al G7 siamo tutti d’accordo sulla necessità di garantire il libero accesso di aiuti umanitari, la lotta la terrorismo come priorità e la tutela dei diritti delle donne e delle minoranze”. “Sarà necessario garantire la sicurezza dell’aeroporto” di Kabul “per tutto il tempo necessario per completare le operazioni. E’ una delle questioni che abbiamo sollevato con gli Usa e gli altri partner”, ha detto ancora il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento ha ringraziato l’Italia per “l’aiuto fornito per l’evacuazione di personale Ue” dall’Afghanistan. “Una tragedia per il popolo afghano e un passo indietro per tutta la comunità internazionale. Abbiamo parlato di evacuazione e aiuto umanitario immediato”, ha spiegato von der Leyen, sottolineando la necessità di un “patto europeo per la gestione della migrazione”. “La gestione dei corridoi umanitari, per evitare che persone vulnerabili cadano nelle mani dei trafficanti, va fatta a livello globale”, dice la von der Leyen che ha apprezzato l’impegno annunciato durante la riunione da parte di Canada e Gran Bretagna di accogliere oltre 20 mila persone ciascuno.
L’evoluzione della situazione in Afghanistan, gli aiuti umanitari, la gestione dei migranti e la lotta al terrorismo sono stati i punti al centro dell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi durante la riunione straordinaria del G7, in cui ha ringraziato “tutti coloro che stanno contribuendo ad assicurare il buon esito delle operazioni di evacuazione a Kabul, in particolare l’esercito americano, britannico e tedesco”. L’obiettivo, ha detto Draghi, è riuscire a concludere in sicurezza queste operazioni entro fine agosto. Il presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di “mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall’Afghanistan in modo sicuro. “Inoltre, dobbiamo assicurare – sin da subito – che le organizzazioni internazionali abbiano accesso all’Afghanistan anche dopo questa scadenza”. “Per raggiungere gli obiettivi, credo che il G7 debba mostrarsi unito anche nell’aprire relazioni con altri Paesi. In questo, il G20 può aiutare il G7 nel coinvolgimento di altri Paesi che sono molto importanti perché hanno la possibilità di controllare ciò che accade in Afghanistan: la Russia, la Cina, l’Arabia Saudita, la Turchia e l’India”, ha detto ancora Draghi.