‘La ripresa globale sta guadagnando terreno, tuttavia la crescita resta moderata e il Pil è ancora sotto il potenziale in molti Paesi’. Lo afferma il G7 economico-finanziario di Bari nel comunicato finale, nel quale ribadisce il proprio impegno alla cooperazione economica e finanziaria rimanendo determinati a usare tutti i mezzi di politica monetaria, di bilancio e strutturale, individualmente e collettivamente, per raggiungere l’obiettivo di una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva.
I Paesi G7 hanno sottoscritto un ‘Manifesto di Bari’ per la crescita inclusiva. Lo annuncia il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del G7 Finanze, spiegando che si tratta di un primo punto fermo di policy di un percorso che sarà portato avanti già con la prossima presidenza canadese: ‘E’ un documento che sintetizza uno sforzo di lavoro importante avvenuto in questi mesi e pone le basi per inquadrare e mettere a sistema tutti gli strumenti di policy affinché la crescita ci sia, coinvolga tutti e non lasci indietro nessuno’.
Al G7 sul fronte della web tax si è preso atto che soluzioni condivise sono più efficaci, che quelle nazionali che hanno delle controindicazioni e possono avere conseguenze indesiderabili e bisogna fare progressi sulla tassazione dell’economia digitale. Padoan ha ricordato che l’Ocse è già stato incaricato di redigere rapporto sulle implicazioni dell’economia digitale che sarà pronto tra pochi mesi e sarà uno dei primi elementi che potranno tradursi in misure di policy.
Dal G7 delle Finanze arriva un mandato forte per proseguire nel lavoro in ambito di cybersecurity. Tema che verrà discusso anche al G7 di Taormina, ha sottolineato Padoan.
Il G7 lancia la web tax, prime proposte a inizio 2018 Una delle proposte italiane, quando sarà superato il vecchio concetto di ‘stabile organizzazione’, è quella di studiare una sorta di ‘contatore digitale’, un modello per tradurre il traffico dati (numero e durata dei contatti, posizione geografica) in parametri che determinino i ricavi, soprattutto degli ‘over the top’, come Google, che proprio la scorsa settimana ha chiuso con l’amministrazione finanziaria italiana un accordo che prevede il versamento di oltre 300 milioni di euro.
I ministri sottoscriveranno anche una dichiarazione congiunta sulle disuguaglianze, una seconda dichiarazione specifica sul ‘tax crime’ e un rapporto sui money transfer, tra i principali strumenti a rischio sul fronte del finanziamento al terrorismo internazionale. Nel documento sul tax crime si rinnoverà l’impegno a combattere i crimini fiscali e finanziari, puntando ad accendere un faro sull’attività degli intermediari. Ci sarà anche un riferimento alla necessità di ridurre il gap con i Paesi in via di sviluppo per evitare che si creino ‘paradisi’ del crimine finanziario.