G7 di Napoli, un piano Mattei per la Cultura

Per  la prima volta il G7 della Cultura ha  visto intorno a un tavolo oltre ai ministri dei sette Grandi, anche i leader dell’Unione africana, del G20 e delle principali Organizzazioni internazionali impegnate in programmi di assistenza in campo culturale. Lo ha voluto rimarcare il ministro Giuli aprendo i lavori della giornata di chiusura del G7 Cultura a Napoli.  Un unicum. “Credo che le nostre istituzioni culturali possono fare molte cose insieme, per contribuire a valorizzare artisti, autori e imprenditori culturali del Continente: nei mercati dell’arte, dell’editoria, del cinema, dello spettacolo”.  Un grazie sentito è andato  ai vertici dell’Unione africana presenti. “È una iniziativa – spiega – che abbiamo concepito in attuazione del Piano Mattei . Per creare una coalizione internazionale a sostengo della valorizzazione della cultura africana, della sua ricchezza, della sua diversità, della sua capacità di insegnarci qualcosa”.

Un aspetto che il viceministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, presente  al G7 Cultura di Napoli, ha voluto rimarcare:

“La promozione della lingua e della cultura italiana in Africa rappresenta una priorità dell’azione di governo. Così come l’attenzione alla formazione nell’ambito universitario, nella convinzione che la collaborazione a livello accademico sia un volano per rafforzare il partenariato economico e politico tra l’Italia e il Continente africano. Per questa ragione, abbiamo rafforzato i programmi di borse di studio del governo italiano con 5 milioni di euro aggiuntivi dedicati specialmente all’Africa”. Dunque la cultura è il cemento fondamentale “al centro della cooperazione italiana allo sviluppo in Africa. La promozione degli scambi interculturali e la valorizzazione del patrimonio culturale rappresentano un fondamentale volano di sviluppo socioeconomico e di prosperità a lungo termine. Nel quadro del Piano Mattei – prosegue Cirielli – il governo ha dato un forte impulso alla politica culturale dell’Italia in senso inclusivo; avviando un dialogo con i Paesi africani singolarmente, come membri dell’Unione Africana e come parte della constituency delle Organizzazioni Internazionali, a cominciare dell’Unesco”.

“Basandoci sull’esperienza di alcuni membri del G7, prenderemo in considerazione la possibilità di negoziare accordi bilaterali. Per razionalizzare la cooperazione tra le nostre autorità competenti nel processo di ricerca, identificazione e rimpatrio dei beni culturali oggetto di traffico illecito”. Così i ministri del G7 Cultura di Napoli nella dichiarazione finale. Per poi sottolineare come “la dichiarazione di Napoli è il primo documento G7, tra i primi a livello internazionale che affronta i vari profili dell’impatto dell’intelligenza artificiale. Verremo ricordati anche per aver dato vita a una iniziativa sorgiva su questo tema”.

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