Il Cancelliere dello Scacchiere inglese Rishi Sunak ha comunicato che i ministri delle Finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico sulla tassazione globale alle multinazionali. L’accordo in questione si basa sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese.
“Ci siamo. Dopo 4 anni di battaglia un accordo storico è stato trovato con gli Stati membri del G7 sulla corporate tax minima sulle aziende e sui colossi del digitale. La Francia può essere orgogliosa“, ha fatto sapere Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia della Francia. “Nei prossimi mesi ci batteremo perché sia la più alta possibile. La battaglia proseguirà al G20, all’Ocse ma oggi è stata raggiunta una tappa storica“.
Il Tesoro britannico parla di una stretta decisiva sull’elusione fiscale in base alla quale le multinazionali di Big Tech pagheranno la giusta quota. I ministri europei, alla luce dell’accordo, sono fiduciosi sul fatto che si possa arrivare ad un primo accordo su una tassazione globale che possa essere equa. In base all’accordo, i firmatari si impegnano ad adottare un’aliquota globale minima del 15% come corporate tax.
“Se condivideremo una tassazione minima sulle imprese aiuteremo a interrompere la corsa fiscale verso il basso che vediamo oggi e faremo sì che i nostri Paesi possano sostenere finanziariamente gli impegni necessari, soprattutto dopo tutto il denaro speso per affrontare l’emergenza Covid, e a difendere la salute della gente e a difendere l’economia“, ha dichiarato Olaf Scholz, ministro delle Finanze tedesco, e ha salutato lo “storico” accordo del G7 sulla tassazione minima aziendale, affermando che le aziende non saranno più in grado di eludere le tasse registrando profitti in paesi a bassa tassazione. Inoltre per Scholz il prossimo passo sarà quello di discutere l’accordo del G7 con un insieme più ampio di partner dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e del G20. “La decisione del G7 sulla giustizia fiscale internazionale è storica”, ha affermato in una dichiarazione. “E’ un’ottima notizia per la giustizia e la solidarietà fiscale e una cattiva notizia per i paradisi fiscali in tutto il mondo”.
“I ministri delle finanze del G7 hanno assunto oggi un impegno significativo e senza precedenti che fornisce uno slancio straordinario verso il raggiungimento di un’imposta minima globale solida con un’aliquota di almeno il 15%. Quella tassa minima globale porrà fine alla corsa al ribasso nella tassazione delle società e garantirà equità per la classe media e i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo. La tassa minima globale aiuterà anche l’economia globale a prosperare, livellando le condizioni per le imprese e incoraggiando i Paesi a competere su basi positive, come l’istruzione e la formazione della nostra forza lavoro e gli investimenti in ricerca, sviluppo e infrastrutture’’, afferma in una nota Janet Yellen, segretaria al Tesoro statunitense.
Secondo il ministro britannico, il 20% dei profitti superiori a questo 10% di margini sarà riallocato nei Paesi dove vengono realizzate le vendite. Sunak ha aggiunto che la necessita’ di tasse nazionali sui servizi digitali scomparirà una volta che la soluzione globale sarà in atto.
“Dopo anni di discussioni, i ministri delle finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all’era digitale globale”, ha detto ai giornalisti.
“Ci impegniamo – si legge nel comunicato finale – a raggiungere una soluzione equa sull’assegnazione dei diritti di imposizione”. “Provvederemo ad un adeguato coordinamento tra l’applicazione delle nuove norme fiscali internazionali e l’eliminazione di tutte le tasse sui servizi digitali, e altre pertinenti misure simili, su tutte le società”.