Prende il via a Charlevoix in Canada quello che sarà ricordato come il vertice più teso di sempre. Preceduto da un lato dalle bordate via twitter di Donald Trump sui dazi e dall’altro da una riunione dei leader Ue per serrare i ranghi e stabilire una posizione unitaria proprio per affrontare il presidente Usa. Tensioni apparse chiaramente anche al momento degli arrivi dei leader, accolti dal padrone di casa Justin Trudeau.
Trump, che lascerà il vertice in anticipo per preparare il faccia a faccia con Kim, chiede che la Russia torni al vertice dei Grandi. Il premier italiano sottoscrive in un tweet. Sui dazi Conte annuncia una posizione ‘moderata’ dell’Italia. La tensione è stata tanto alta che, su proposta del presidente francese Macron, si è svolto un vertice con i leader
di Germania, Gb, Italia e Ue prima del summit. ‘I Paesi europei avranno la stessa linea’, assicura il presidente del Consiglio Ue Tusk, che attacca: ‘Trump sfida l’ordine mondiale’.
Lo scontro è aperto e totale fin dal mattino, quando Donald Trump apre la giornata con un fuoco di fila di tweet durissimi sui ‘dazi enormi’ imposti agli Usa da Ue e Canada, poco dopo aver annunciato uno strappo senza precedenti: lascerà il summit in anticipo. E con il passare delle ore, il tycoon alza la posta, sempre di più. Fino ad arrivare a sostenere che la Russia deve tornare nel formato G8. Un affronto pesantissimo e un segnale chiaro sulla volontà di Trump di andare per la sua strada, sempre e comunque. E su quella strada trova la sponda del premier italiano Giuseppe Conte che, al debutto sulla scena internazionale, appoggia l’idea del rientro di Mosca tra i Grandi perché, dice, ‘è interesse di tutti’. Il G7 di Charlevoix non è ancora iniziato e la tensione è già altissima. Lo sconcerto per la linea di Trump è palpabile nelle parole del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: ‘Quello che mi preoccupa di più è vedere che l’ordine mondiale, basato su regole comuni, si trovi sfidato non dai soliti sospetti ma, sorprendentemente, dal suo principale architetto e garante: gli Stati Uniti’. I leader Ue cercano la quadra. A prendere in mano la situazione è il presidente francese Emmanuel Macron, che li ‘convoca’ in un mini vertice per decidere come affrontare l’incontenibile tycoon. L’Italia, secondo quanto si apprende, non intende creare strappi, ma vuole che la sua linea sia chiara. Ribadisce la necessità di aprire le porte a Putin e si mostra più morbida sui dazi. Saremo portatori di una posizione moderata, spiega Conte, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza.