“E’ stato uno scippo inaspettato, un gravissimo errore dalle conseguenze drammatiche”. All’ex ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, non è piaciuta la scelta, inserita nella Salva Italia, di spostare alle carceri i fondi derivanti dal 5 per mille destinati alla cultura. In una intervista al quotidiano la Repubblica, l’esponente del Pdl attacca il ministro Ornaghi per essersi fatto “mettere i piedi in testa dal Guardasigilli, Paola Severino”. Secondo l’ex ministro “è stato un bidone perpetrato con freddezza e premeditazione in Consiglio dei ministri Ornaghi doveva sbattere i pugni sul tavolo quando gli toglievano quei soldi da sotto al naso”. “Il mio successore Ornaghi in questo modo rischia di vanificare la battaglia per il 5 per mille condotta insieme mal Fondo per l’ambiente italiano”, incalza Galan. E si chiede l’ex ministro dell’esecutivo Berlusconi “con che faccia andiamo ora a chiedere ai contribuenti italiani di destinare il 5 per mille alla cultura quando abbiamo appena spostato il loro lascito di 57 milioni al sistema carcerario?”. Preoccupazioni valide quelle di Galan che ora teme “che facendo passare il principio dell’urgenza e della causa di forza maggiore a danno della cultura, il passo successivo sarà il via libera alle discariche dei rifiuti nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico”.