Galbani vuol dire fiducia

Matteo Renzi ha commentato i dati negativi relativi al primo trimestre del Pil, escludendo manovre correttive, visto che abitualmente le manovre includono sempre nuove tasse, mentre lui è intervenuto con una redistribuzione distribuendo 80 euro a dieci milioni di italiani. Quasi a dire al presidente di Forza Italia che lui non è un “tassatore”. Mi dispiace,   sostiene, di non essere riuscito a mettere nel decreto Irpef anche incapienti, partite iva e pensionati. Riusciremo a farlo, continua,  con la legge di stabilità nel settembre-ottobre 2014 per il 2015. Quindi, il premier non cambia verso ma rilancia,  promettendo anche  sgravi fiscali. Renzi, ovviamente, sorvola sulla coperture,  ma ad una prima ricognizione i conti non tornano. I dati del Pil sono uguali a quelli della Francia e pertanto non allarmatevi, afferma,  perché punteremo sul rilancio che avverrà  attraverso la riforma del lavoro. La Spagna l’ha fatta e stanno arrivando i risultati. La caduta del Pil, ricordiamolo, è frutto di un rallentamento dell’economia a cui è seguito un rialzo dello spread. Ritornando ad i famosi 80 euro vogliamo sottolineare che non saranno finanziati con tagli alla spesa improduttiva, ovvero da tagli agli sprechi, ma provengono da tagli a servizi essenziali. Non basteranno cancelleria, auto blu, pulizie ed altro ma sono collegati a trasporti, mense pubbliche e case di riposo. Ovvero, sono collegati a pendolari, anziani e studenti che usufruiscono del ristoro scolastico. Renzi, il dato del calo dello 0,1% del Pil avrebbe preferito non leggerlo, ma è poco significativo, a suo dire,  in termini di futuro del Paese. Ho visto alcuni commentatori che erano quasi contenti come se il racconto dell’Italia dovesse essere sempre in negativo,  ha detto il premier,   in un incontro con gli imprenditori a Pesaro. Sul lavoro è stato fatto un intervento parziale perché propedeutico al disegno di legge delega, ma già  ho consentito a Electrolux di firmare un accordo e di salvare centinaia di posti di lavoro. Questo fatto  vale il  doppio, quasi fosse  un gol in trasferta.  Poi, sempre dal palco di Pesaro il premier e’ tornato sulla polemica relativa alla Rai: “La Rai non è dei giornalisti e dei sindacati, è dei cittadini. Noi non vogliamo riprendere la Rai per metterci i nostri, ma eliminare gli sprechi e restituirla ai cittadini che sono i legittimi titolari dell’informazione pubblica. Oggi l’Europa ci dice tutto, di come si fa a pescare il pesce spada e il tonno, ma quando si tratta di andare a difendere e a salvare le vite di chi parte dalle coste della Libia per cercare una speranza ci lascia soli, lascia sola l’Italia e la nostra Marina e le nostre persone. Noi vogliamo una Europa umana che non si preoccupi di salvare solo le banche o gli Stati, ma di salvare la vita di tutti i giorni delle famiglie”. Oggi non possiamo dire se Renzi stia solo giocando alla grande una campagna elettorale. Bisognerà aspettare i risultati delle europee e la ricomposizione degli equilibri. Per ora Matteo Renzi è un rullo compressore che macina tutto e tutti, e non media mai,  vedi il caso Genovese. Renzi  ha le idee chiare. Le idee sono belle e sono care,  ma devono essere valutate solo sulla base dei risultati ottenuti. Per ora il premier è  Matteo Galbani. Diamogli fiducia!

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