C’è ancora tempo fino al 22 maggio 2022 di andare alla Galleria Borghese di Roma per la mostra di Guido Reni “Il Sacro e la Natura” a cura di Francesca Cappelletti, direttrice del museo.
La ragione della mostra è la riaquisizione della “Danza campestre” (1605 circa) appartenuta alla collezione Borghese dal tempo del Cardinale Scipione Borghese, fondatore della Villa, inizialmente attribuita ad un altro pittore, solo successivamente riconosciuta come opera del Reni. Nel corso del tempo è stata oggetto di vendita e scambi, ma dal dicembre 2020 rientra casa, a Villa Borghese in esposizione iniseme ad opere di altri artisti suoi compaesani emiliani come i Carracci, Domenichino e Lanfranco.
Il dipinto è una singolare scena di ballo campestre tra contadini e signori sotto delle montagne. L’artista ci diverte con un giocoso trompe d’oleil, dipingendo in scala reale due mosche.
L’ambientazione nelle sale della Galleria che ospita una trentina di opere dell’artista, inoltra lo spettatore nella capacità e magnificenza del Reni, partendo dal suo interesse per la pittura di paesaggio. Questo corpus è in dialogo con altre opere di pittori operanti a Roma nel primo Seicento, questo parte dall’interesse dell’artista verso il Rinascimento, verso la pittura di Caravaggio, da lui conosciuto, omaggiandola e dai profondi intrecci con i suoi committenti.
Nel Salone d’ingresso troviamo le grandi pale d’altare religiose: “La Crocifissione di San Pietro” del (1604-1605),”La Trinità con la Madonna di Loreto e il committente cardinale Antonio Maria Gallo” del (1603-1604), “Il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria” (1606) e “ll Martirio di Santa Cecilia” (160)1. Queste mostrano la capacità e le doti dell’artista, sviluppate già a Bologna negli anni precedenti al suo arrivo a Roma, di confrontarsi con questa categoria di opere e di toccare il Profondo attraverso la celebrazione e il vigore delle figure perfette.
IF Experience accompagna tutti i visitatori in un viaggio virtuale tra i luoghi e le opere romane di Guido Reni grazie a una mappa scaricabile tramite QR Code.
Proseguendo il percorso risaltano opere, dipinte tra il 1609 e il 1620, di carattere religioso e mitologico che trovano perfetta sintonia con le opere della mostra permanente nella Galleria,”Davide con la testa di Golia” (1605), accanto al complesso “David” del maestro Bernini e lo sconvolgente “David con la testa di Golia” di Caravaggio, il capolavoro, “La Strage degli Innocenti”, realizzato nel 1611 per la cappella Berò nella Chiesa di San Domenico a Bologna e “San Paolo rimprovera San Pietro penitente” (1609) dove è presente l’apologia alla bellezza: “Paolina Borghese del Canova”, “ Lot e le figlie e Atalanta e Ippomene” (1615-20).
Al primo piano, nella seconda parte della mostra, all’interno della Pinacoteca inizia l’itinerario riguardante il tema del paesaggio. Molti quadri provenienti da altre collezioni e gallerie, tra cui l’ultimo acquisto della collezione,”La Danza Campestre”.
In questa sala le opere del Maestro sono in dialogo con quelle di suoi contemporanei oltre ai già citati Carracci, Domenichino e Lanfranco ci sono paesaggi e figure di Paul Bril, Carlo Saraceni e Albani.
La mostra inoltre è accompagnata da un catalogo edito da Marsilio con testi, tra gli altri, di Daniele Benati, Raffaella Morselli e Maria Cristina Terzaghi; una rilettura innovativa del lavoro del Maestro attraverso uno studio scientifico su Guido Reni come paesaggista.
Con la volontà di consentire il maggior accesso possibile alla mostra e di sostenere i consumi culturali, la direzione della Galleria Borghese ha scelto di non applicare maggiorazioni sul costo del biglietto che rimarrà pertanto invariato e permetterà l’accesso alla mostra e alla collezione permanente.
Valentina Nasso