Novità nell’ambito delle indagini sulla gambizzazione di Roberto Adinolfi. I Ros e la Digos di Genova hanno arrestato questa mattina due anarco – insurrezionalisti piemontesi del nucleo Olga. I fermati sono Nicola Gay, 35 anni e Alfredo Cospito, di 46. Indagata anche Anna B., compagna di Cospito.
I due secondo quanto reso noto da Ros e Digos, “negli ultimi giorni avevano intenzione di abbandonare il Paese”. L’operazione è scattata nelle prime ore di questa mattina. Perquisizioni sono in corso a Bordighera, Cuneo e Pistoia e mirano in particolare a trovare la pistola, una Tokarev, utilizzata per l’attentato.
Gli arresti sono il risultato di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo ligure, dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal Sost. procuratore Silvio Franz.
Anarchici hanno agito da soli, traditi da telecamera. Gli anarchici che hanno ferito l’ad di Ansaldo Adinolfi, hanno agito in modo isolato. E’ quanto dichiara il procuratore di Genova Michele Di Lecce. “Una caratteristica di questa indagine – ha spiegato in conferenza stampa – è stata la forte scelta della procura di Genova di non contestare nessun reato di tipo associativo. Noi abbiamo cercato prima, e contestato poi, reati specifici collegati al fatto avvenuto a Genova. I reati contestati ai due anarchici sono lesioni personali gravi, porto illegale di arma e furto del ciclomotore utilizzato per l’attentato”. Inoltre, secondo gli investigatori, l’attentato all’ad di Ansaldo, era stato pianificato nei minimi dettagli. L’unico errore commesso dagli anarchici, sarebbe stato quello di lasciarsi riprendere per pochi secondi dalla telecamera di un negozio in via Galata. I due erano a volto scoperto, avendo tolto il casco dopo avere parcheggiato il motociclo nella vicina via Sauli. Da quelle immagini gli inquirenti sono risaliti ai due anarchici Alfredo Cospito e Nicola Gai, fermati questa mattina da digos e carabinieri del Ros a Torino. “I due – ha riferito in conferenza stampa il procuratore di Genova Michele Di Lecce – sono stati individuati, poco più di 15 – 20 minuti dopo il fatto, attraverso la telecamera di un esercizio commerciale posto nelle vicinanze della zona dove era stato parcheggiato regolarmente il ciclomotore utilizzato per recarsi prima e allontanarsi poi dal luogo dell’attentato”.
Ed intanto giungono le prime indiscrezioni in merito all’arresto al loro arresto. “Dovevamo mandare il messaggio da Milano!”. A pronunciare questa frase in modo concitato è Nicola Gai, uno dei due presunti attentatori di Adinolfi, mentre parla con il complice Alfredo Cospito all”interno del negozio di tatuaggi di Anna Beniamino, la compagna di Cospito. La conversazione risale al 13 giugno scorso, quando ormai i tre temono di essere stati scoperti e sono intercettati dai carabinieri del Ros e dagli uomini della Digos. Tali frasi si possono leggere a pagina 12 del decreto di fermo (di totali 63 pagine) eseguito stamane a Torino. Il riferimento per gli inquirenti è al messaggio di rivendicazione recapitato al Corsera a Milano, una sorta di ammissione di colpa. “Come vengono, il pomeriggio non ci sto – dice Gai – Pensa se trovavano quel pistolone! ( Si riferiscono alla Tokarev usata nell’attentato)”. Gai aggiunge poi: “Io te lo dico: sì ho sparato ma non…”. E’ questa l’intercettazione che per gli inquirenti di Genova costituisce una prova certa del coinvolgimento dei tre nell’attentato del 7 maggio di Genova.
Ministro Cancellieri: “Grande soddisfazione per l’operazione di oggi”. Ha voluto congratularsi per l’operazione, il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, che questa mattina ha telefonato al capo della Polizia direttore generale della pubblica sicurezza, Antonio Manganelli, e al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli. “Grande soddisfazione per l’operazione di oggi che rappresenta un successo di alto livello conseguito attraverso una complessa e articolata attività di indagine svolta da un gruppo investigativo costituito ad hoc che ha lavorato in stretto contatto con la magistratura”, ha commentato .
Monti si congratula con Cancellieri. Il presidente del Consiglio Mario Monti -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha espresso il suo apprezzamento al ministro Cancellieri per l’operato della magistratura e delle Forze dell’Ordine.
L’ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, 54 anni, venne colpito sotto casa sua a Genova il 7 maggio scorso, poco dopo le 8 del mattino. Un commando di due uomini lo attese in strada e gli sparò a bruciapelo un colpo di pistola ad un ginocchio che gli procurò la frattura della tibia. Poi i due fuggirono in moto. La moto fu ritrovata poco dopo, non lontano dalla stazione ferroviaria di Brignole. L’arma utilizzata nell’attentato era una Tokarev calibro 7.62, in uso alle forze armate dei Paesi dell’Est. L’attentato è stato rivendicato quattro giorni dopo, l’11 maggio, dalla Federazione Anarchico Informale (FAI) con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. “Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo” era scritto nel testo, firmato ‘Cellula Olga’ in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di ‘Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Fri’ (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio.