Aumentare il prezzo delle sigarette per finanziare la ricerca. Una notizia che farà rabbrividire i fumatori, ma che per Silvio Garattini, Direttore dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ che ha lanciato la proposta, rappresenta un’ottima soluzione anche al recupero di posti di lavoro. Secondo Garattini, infatti, “se il prezzo del pacchetto di sigarette passasse dagli attuali circa 4 euro a 6 euro – destinando il 20% dell’aumento alla ricerca biomedica, si potrebbe recuperare facilmente un miliardo di euro a sostegno della ricerca e creare in tal modo 6.000 posti di lavoro e formare 12.000 nuovi ricercatori, oltre a ridurre il consumo di tabacco che resta la causa prima dei tumori al polmone e di altre malattie respiratorie”. “La ricerca scientifica italiana – aggiunge Silvio Garattini – perde continuamente colpi e regredisce nelle graduatorie internazionali, pur avendo ricercatori in grado di competere anche in campo biomedico con i migliori gruppi del mondo. Continuiamo a perdere giovani e meno giovani che per poter sviluppare aspirazioni e progetti sono obbligati a emigrare in Paesi dove la ricerca è considerata una risorsa. In questo modo si perdono ricercatori, la cui formazione ha comportato un costo significativo per la comunità nazionale. E si regalano competenze a Paesi che sono in competizione con l’Italia”.
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