Non ci sarebbe nessuna previsione allarmante da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in merito alla situazione in Garfagnana. E’ quanto ha dichiarato il presidente dell’ente, Stefano Gresta.
“Ieri mattina – ha detto Gresta – abbiamo inviato un comunicato alla Protezione civile, così come facciamo due volte al giorno dall’inizio della sequenza”. La nota segnalava una scossa di magnitudo 3,3, la più forte e la più meridionale dall’inizio della sequenza: “non c’é stata alcuna previsione da parte nostra, ma solo l’ipotesi che l’attivazione di una nuova faglia a Sud-Ovest avrebbe potuto provocare altre scosse”. L’autore della nota, il funzionario di sala sismica Gianluca Valensise, ha rilevato che “le comunicazioni che l’Ingv invia ogni giorno alla Protezione civile contengono l’elenco delle scosse, le mappe e talvolta qualche valutazione. E’ quanto abbiamo fatto ieri mattina”. Queste note, ha spiegato Valensise, non sono pubbliche e contengono valutazioni espresse in un linguaggio tecnico. “Quando la Protezione civile ha deciso di rilanciare l’informazione contenuta nella nostra nota agli amministratori locali è probabile che il linguaggio tecnico, trasferito così com’era, abbia avuto un effetto dirompente su amministratori locali probabilmente già sotto tensione”.
“Nessuno ha mai parlato di evacuazione, perché ritenevamo che vi fossero delle condizioni che non modificassero il quadro generale, che resta comunque quello di una situazione di pericolosità”, ha dichiarato il capo della Protezione Civile Gabrielli sottolineando che in ogni caso i sindaci hanno agito “in maniera responsabile” per gestire il panico.
Centinaia in auto in Garfagnana. Ancora panico nei centri della Garfagnana dove in centinaia di persone residenti nelle zone colpite dal terremoto del 25 gennaio, hanno dormito nelle proprie auto. Altri invece si sono sostemati in strutture sportive o scuole, che erano state predisposte dopo l’allarme di ieri sera. Intanto si teme per nuove scosse.
Le forze dell’ordine, personale della protezione civile e del volontariato hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza prima di tutto anziani, donne e bambini, ha spiegato Maurizio Giannotti, responsabile protezione civile dell’Unione comuni della Garfagnana.
L’avviso alla popolazione della Garfagnana sulla possibilità di nuovo scosse sismiche è stato “un atto dovuto, alla luce del documento pervenuto dall’ organo più alto dello Stato competente in materia”: lo ha sottolineate in una intervista a Sky tg24 il sindaco di Castelnuovo Garfagnana, Lucio Gaddi. Ai sindaci – ha spiegato – era giunto un primo avviso dalla Protezione civile in cui si evidenziava la possibilità di scosse nel territorio comunale. “Così – ha aggiunto Gaddi – abbiamo deciso di avvertire la popolazione, vista la forte scossa di venerdì e lo sciame sismico seguente”. Allarmismo? “Era un atto dovuto – replica il primo cittadino – per tutelare i cittadini. La popolazione ha risposto comunque bene, ha raggiunto le aree adibite all’emergenza in modo ordinato”. In definitiva – ha concluso – si è trattato di “una buona esercitazione”.
Tutti i sindaci dei sedici comuni dell’area hanno cercato di rassicurare la popolazione e di non lasciare nessuno abbandonato, soprattutto coloro che vivono in zone isolate. “A tutti abbiamo continuato a dire che si trattava solo di un’allerta precauzionale e non si sono verificate scene di panico, se non la paura comprensibile nelle prime ore”, ha riferito Giannotti. Grazie al personale del 118 sono stati creati anche punti di assistenza per gli infermi o i malati. Nella notte, a quanto si é appreso, si è verificato solo il caso di un anziano colto da malore ma non riconducibile all’allerta terremoto. Stamani alle 11 i sindaci dei comuni della Garfagnana si riuniranno per fare il punto della situazione.