‘Non li vogliamo’, ‘Portano malattie che da noi sono debellate’, ‘Rimandateli al loro Paese, adesso ci sarà molta più delinquenza’. È la rivolta, via social, degli abitanti di Rocca di Papa davanti all’arrivo di un centinaio di migranti, tra quelli sbarcati dalla nave Diciotti. Un coro rabbioso quello dei commenti al post su Facebook del sindaco Emanuele Crestini che annunciava che ‘per volontà della Santa Sede, saranno ospitati a ‘Mondo Migliore’, Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) che si trova a Rocca di Papa.

È stato papa Francesco, di ritorno dal viaggio in Irlanda, a spiegare come si è arrivati alla decisione di scegliere Rocca di Papa, che non si trova in territorio Vaticano.

‘È stato il bravo padre Aldo  che segue l’opera di don Benzi, che gli italiani conoscono bene. E il cardinal Bassetti che era qui, al telefono, guidava tutto e uno dei due sottosegretari, padre Ivan Maffeis, negoziava con il ministro’.

Un centinaio di migranti saranno trasferiti in un centro nella zona dei Castelli Romani, la struttura Mondo Migliore gestita dalla cooperativa Auxilium, nel territorio del Comune di Rocca di Papa. La parte restante dovrebbe andare in Irlanda o in Albania.

‘Qui inizieranno a imparare l’italiano. È importante per integrarsi conoscere la lingua’, ha detto Bergoglio.

Dedicato alla spiritualità e all’attività convegnisti, il complesso è stato terminato nel 1957: inaugurato da Papa Pio XII, è stato inizialmente affidato al Movimento Mondo Migliore di padre Riccardo Lombardi. La struttura è poi passata alla gestione della congregazione degli Oblati di Maria Vergine.

‘Rispetto la decisione del Santo Padre, che ha lavorato assieme al Ministro degli Interni per risolvere una questione politicamente difficile. Per quanto riguarda Rocca di Papa, ci stiamo già attivando, in coordinamento con la Prefettura e la cooperativa che gestisce il centro per continuare a garantire il massimo controllo sul territorio, per evitare eventuali disagi alla cittadinanza’, ha scritto il primo cittadino.

Di diverso avviso è il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni: ‘I Castelli hanno già dato: solo un anno fa in questa stessa zona gli immigrati hanno manifestato bloccando la via dei Laghi perché il cibo era ‘no buono’. La struttura che dovrebbe accoglierli non mi risulta nei confini dello Stato Vaticano’.

Rocca di Papa  è un comune italiano di 17.166 abitanti che si trova nella città metropolitana di Roma Capitale. Fa parte della Comunità montana Castelli Romani e Prenestini.

Il comune di Rocca di Papa confina con Albano Laziale, Ariccia, Artena, Castel Gandolfo, Grottaferrata, Lariano, Marino, Monte Compatri, Nemi, Rocca Priora e Velletri.

‘Mi pare più che giustificata la protesta dei cittadini di Rocca di Papa che contestano il trasferimento di una gran parte dei clandestini che sono sbarcati a Catania dalla nave Diciotti. Era stato fin troppo facile prevedere che l’intervento della Cei si sarebbe risolto nella presenza di ulteriori clandestini sul nostro territorio. E così sta avvenendo nel comune dei Castelli Romani’, il senatore di Fi, Maurizio Gasparri è intervenuto sulla vicenda stigmatizzando un modus operandi che sta mettendo a dura prova la pazienza degli italiani, in questi caso degli abitanti di Rocca di Papa e della zona intorno ai Castelli romani che in tema di accoglienza hanno già dato.

Prosegue Gasparri: ‘Il sindaco minimizza, la gente, giustamente, si preoccupa e io mi recherò a Rocca di Papa per incontrare coloro che contestano questa collocazione. Se non è zuppa è pan bagnato. Ci sarà pure l’intervento di strutture religiose ma, alla fine, questi clandestini si sono riversati sul territorio italiano. L’invasione dunque continua e sulla questione immigrazione occorre una strategia complessiva, basata su accordi bilaterali, su espulsioni effettive, su un contrasto reale. Forza Italia ha sempre sostenuto queste tesi, le ha messe nel programma politico del centrodestra e nel Paese e nel Parlamento sosterà tutte le iniziative utili. E lo faremo anche a Rocca di Papa, solidarizzando con i cittadini, vittime di una autentica beffa’.

Antonella Di Pietro