Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiamato Obama riaffermando “il suo sostegno per il diritto di Israele all’autodifesa e ha espresso rammarico per la perdita di vite di civili israeliani e palestinesi”. E’ quanto comunica la Casa Bianca che ha dato conto del colloquio dedicato al conflitto a Gaza. Netanyahu, da parte sua, ha espresso al presidente americano il profondo apprezzamento israeliano per il contributo Usa al sistema difensivo Iron Dome che “ha salvato innumerevoli vite israeliane”. Il comunicato ha riferito che si è parlato di “alcune opzioni per fermare l'escalation”, ma senza entrare nei dettagli. Obama in precedenza aveva parlato anche con il presidente egiziano Mohamed Morsi, a cui aveva espresso l’auspicio che gli sforzi dell’Egitto per una tregua potessero andare a buon fine “per riportare la stabilità e impedire ulteriori perdite di vite umane”. C’è stato anche un colloquio telefonico del segretario alla Difesa, Leon Panetta, con il collega israeliano Ehud Barak, che gli ha dato “un aggiornamento della situazione a Gaza”.
Gaza: 85 raid in sei ore. E’ continuata tutta la notte l’offensiva aerea israeliana sulla Striscia di Gaza con 85 raid in sei ore. Quattro attacchi sono stati sferrati contro la sede del governo di Hamas a Gaza, causando gravi danni, e un altro ha preso di mira il campo profughi di Burej, nel nord della Striscia, dove ci sono stati almeno 35 feriti. Lo hanno reso noto fonti palestinesi. E’ proseguito anche il lancio di razzi verso il sud di Israele: due sono caduti nella zona di Ashkelon, in quella di Sderot e un altro a Shaar Negev, senza causare vittime. Obiettivi dell’attacco sul campo profughi erano la casa di un dirigente di Hamas e una moschea. Il quartier generale del governo di Hamas, nel quartiere Nasser, dove il capo del governo Ismail Haniyeh aveva accolto poche ore prima il premiere egiziano Hisham Qandil, è stato quasi completamente raso al suolo e le case circostanti sono state danneggiate. Colpito anche un commissariato di polizia. E’ il quarto giorno consecutivo dell’offensiva israeliana Pilastro di difesa che ha già provocato la morte di 31 palestinesi e il ferimento di altri 280.