“Il lancio indiscriminato di razzi e mortai contro i centri abitati è assolutamente inaccettabile e deve cessare immediatamente. Non c’è giustificazione per qualsiasi attacco contro civili”. Lo ha detto l’inviato dell’Onu in Medio Oriente Nickolay Mladenov secondo cui l’organismo sta lavorando “per de-scalare urgentemente la situazione”. “Sono molto preoccupato sulla attuale e seria escalation tra Jihad e Israele, seguita all’uccisione mirata di uno dei leader del gruppo a Gaza”.
Secondo la radio pubblica israeliana Kan, dall’inizio delle ostilità con la Jihad islamica da Gaza sono stati lanciati 350 razzi verso Israele. In particolare decine di razzi sono stati lanciati oggi contro le città israeliane piu’ vicine a Gaza, fra cui Ashkelon e Sderot.
Fonti mediche locali riferiscono che dall’inizio delle ostilità, ieri, 23 palestinesi sono rimasti uccisi nel corso degli attacchi condotti da Israele contro obiettivi della Jihad islamica a Gaza.
“Sarebbe meglio per la Jihad capire ora, credo che il messaggio stia cominciando a passare. Devono comprendere che noi continueremo a colpire senza pietà. Siamo determinati a combattere e a proteggere noi stessi”. Lo ha detto Netanyahu all’inizio di una riunione straordinaria del governo. Dopo aver ribadito che Israele non è interessato ad una escalation, ha aggiunto: se la Jihad “pensa che le salve di razzi o i colpi ci indeboliscano, sbaglia”.
La Jihad islamica da Gaza ha definito “inappropriato” discutere ora di sforzi di mediazione per porre fine all’attuale escalation con Israele. “Non ci sono colloqui su una mediazione – ha detto il portavoce della fazione Musab al-Breim, citato dai media palestinesi – ed è inappropriato parlare di questo, con il rispetto per ogni sforzo da parte araba. Quando avremo completato la risposta – ha concluso – sarà possibile discutere di calma”.