Gazprom cessa forniture all’Ucraina

È ancora guerra del gas tra Ucraina e Russia, con  Kiev che ha deciso di non acquistare più gas, costringendo Gazprom a interrompere le forniture. La decisione di Kiev fa salire comunque la tensione con il Cremlino, riesplosa dopo il blackout della Crimea,  causato dal sabotaggio delle linee elettriche al confine ucraino per mano di anti-russi e aggravata anche dalla chiusura dello spazio aereo a tutte le compagnie aeree russe, contro non meglio precisate provocazioni. Dopo un’interruzione la scorsa estate, le forniture di metano russo all’Ucraina erano riprese a metà ottobre grazie a un accordo con la mediazione europea, un pacchetto invernale in base al quale sino alla prossima primavera Kiev deve pagare in anticipo per i volumi richiesti. Ma Gazprom ha annunciato che Naftogaz ha prelevato la totalità dei volumi di gas già pagati e che, non avendo ricevuto altri pre-pagamenti ha interrotto l’erogazione del gas. Il colosso energetico russo ha inoltre ammonito sui gravi rischi per le forniture in Europa attraverso il territorio ucraino, e la copertura del fabbisogno dei consumatori ucraini durante il prossimo inverno, a causa del livello insufficiente delle riserve sotterranee ucraine. Il governo di Kiev ha voluto però precisare che non sono i russi che non forniscono più il gas, ma sono loro che non lo comprano più, perché i prezzi del gas offerti dall’Europa sono migliori di quelli di Mosca. Kiev si sta infatti emancipando dalla dipendenza energetica russa con la propria produzione di gas e importandone dalla Slovacchia con il sistema del reverse flow. La Commissione europea, tramite un portavoce, ha fatto sapere di non avere alcuna preoccupazione particolare per quanto riguarda i flussi di gas dalla Russia verso l’Ucraina e che le riserve di gas europee sono piene. Ma la tensione tra Kiev e Mosca risale, in coincidenza con il riavvicinamento della Russia all’Occidente per la lotta all’Isis. Riconciliazione temuta dall’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha criticato le autorità ucraine per il blackout elettrico della Crimea, sostenendo che questi problemi non si sarebbero verificati senza il loro tacito consenso. Il governo ucraino, tra l’altro, parlando del jet russo abbattuto da F16 turchi per un presunto sconfinamento, sottolinea che Kiev si schiera con Ankara.

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