Ci sarà anche un blackout delle comunicazioni via social media da parte di tutte le istituzioni pubbliche britanniche il giorno in cui – quanto più tardi possibile, nelle speranze di tanti sudditi – la regina Elisabetta II morirà. A rivelarlo è Politico, che è stato in grado di visionare elementi inediti del cosiddetto Piano London Bridge: predisposto dal governo di Londra con ovvio anticipo in previsione di un destino che è di tutti, e le cui linee fondamentali erano peraltro già trapelate sui giornali del Regno Unito oltre 4 anni fa.
Come si sa dal 2017, la parola d’ordine con cui Buckingham Palace e Downing Street si daranno riservatamente notizia immediata dell’evento luttuoso sarà ‘London Bridge is down’: ossia ‘il Ponte di Londra è crollato’.
Ora Politico aggiunge che l’informazione pubblica – destinata a essere affidata in esclusiva come primo flash all’agenzia nazionale PA – sarà poi gestita secondo paletti ben precisi dai siti web governativi e della famiglia reale. La notizia ufficiale sarà data dal portale di Buckingham Palace su sfondo nero, mentre tutti i siti istituzionali e di governo verranno contemporaneamente listati a lutto: con interruzione della diffusione di qualsiasi contenuto non urgente e sospensione temporanea della possibilità di ritwittare i messaggi.
Confermate inoltre le disposizioni sull’ultimo saluto alla regina dei record: fra l’altro con la traslazione della salma nel Palazzo di Westminster, sede del Parlamento, dove sarà istituita la camera ardente e vi sarà l’opportunità di far affluire il pubblico per tre giorni di omaggio. Mentre i funerali di Stato solenni si terranno 10 giorni dopo il decesso, sullo sfondo d’una giornata di lutto nazionale. Il piano elenca infine i passaggi formali verso la successiva incoronazione del principe Carlo, indicato personalmente nella sua veste di erede al trono. Non senza attribuire al ministero degli Esteri specifiche responsabilità per l’accoglienza di ospiti d’onore stranieri e per far fronte al previsto incremento di turisti; nonché a quello della Difesa per la cura degli aspetti cerimoniali militari delle parate funebri, incluso il fuoco a salve dei cannoni in vista delle esequie. L’accesso ai documenti consentito a Politico – nota il Guardian – non pare sia legato ad alcun allarme o ipotetico peggioramento delle condizioni della sovrana, 95 anni, quasi 70 di quali sul trono. Condizioni su cui la corte resta semmai rassicurante.