Domani, in Gran Bretagna circa due milioni di dipendenti pubblici aderiranno domani allo sciopero di 24 ore e scenderanno in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni allo studio del governo. Sarà la protesta più imponente dopo quella del gennaio del 1979, sottolinea oggi il Financial Times, quando 1,5 milione di lavoratori del settore pubblico protestarono contro la politica salariale del governo laburista durante il cosiddetto “inverno dello scontento”.
Oltre il 90% delle scuole rimarrà chiuso, mentre ci saranno disagi negli aeroporti e nei porti per l’assenza del personale addetto ai flussi migratori. Negli scali aeroportuali i passeggeri sono stati allertati su possibili ritardi, anche di 12 ore.
La riforma allo studio del governo prevede di aumentare in media del 3,2% i contributi versati dai lavoratori, per ridurre il divario multimiliardario tra versamenti e pagamenti, e di portare a 67 anni l’età della pensione. Sindacati e governo stanno discutendo la riforma dallo scorso febbraio, ricorda il Ft. Ieri, il ministro per l’Istruzione, Michael Gove, ha accusato i sindacati di volere lo scontro, nel tentativo di sabotare il rilancio economico del Paese. Il piano del governo per le pensione rientra infatti tra le misure di austerità volute da Downing Street per contrastare il deficit pubblico da qui al 2015, che prevedono anche un congelamento dei salari e il taglio di 330.000 posti di lavoro.