Gb. Si a telecamere nei tribunali, la prima mercoledì ad Edimburgo

Avranno accesso per la prima volta le telecamere in un’aula di un tribunale britannico. E’ ciò che viene riferito dal quotidiano britannico The Telegraph, sottolineando che si tratta di una vera e propria svolta per la cultura giuridica del Regno Unito, fino a oggi restia a permettere le riprese di un processo. Mercoledì prossimo cameramen e telecamere saranno presenti in un’aula dell’Alta corte di Edimburgo, in Scozia, per le ultime fasi del processo contro David Gilroy, 49 anni, accusato di aver fatto ucciso e occultato il cadavere della moglie, Suzanne Pilley, 38. Le riprese avranno inizio solo dopo che l’avvocato della difesa, avrà concluso la sua arringa. La telecamera potrà riprendere solo il giudice, Lord Bracadale, non sono permesse invece immagini dell’imputato e dei componenti della famiglia della vittima. Nel marzo scorso, il quotidiano Independent, che aveva annunciato la notizia, ha sottolineato che la revoca del divieto ha lo scopo di ridurre la “mistica” delle aule di tribunale con il suo “gergo arcano e indecifrabile, e riavvicinare l’opinione pubblica al sistema giudiziario”. A favore della svolta, ha spiegato il giornale, sono già schierati alcuni ministri, diversi legali e i gruppi per la tutela delle vittime dei reati. Non mancano però alcuni analisti preoccupati dalla possibile deriva sensazionalista della nuova procedura, secondo cui le televisioni potrebbero privilegiare i processi più macabri e scandalistici. Fonti governative hanno confermato la cosa anticipando che le nuove regole verranno annunciate dalla regina in una discorso già previsto per il 9 maggio. Le riprese fotografiche sono proibite in Gran Bretagna dal 1925, quattro anni prima delle prime trasmissioni televisive.

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