Non ci sarà nessuna operazione militare in Libia e nessun terrorista infiltrato nei barconi. A poche ore dallo sbarco di 300 profughi a Pozzallo, previsto per le 13, il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, interviene ad Agorà per rassicurare sulla situazione dei migranti. “Né la missione europea – sottolinea Gentiloni – né l’eventuale risoluzione Onu prevedono un intervento militare in Libia”. L’autorizzazione, ha precisato il titolare della Farnesina, riguarda “la confisca ed il sequestro dei barconi in mare” dopo il recupero dei migranti e “l’individuazione, attraverso meccanismi di intelligence, e la eventuale distruzione di barconi delle acque territoriali e sulle spiagge libiche prima che imbarchino migranti”. Le imbarcazioni, precisa Gentiloni, sono di due tipi: quelle “locali, che stanno soprattutto tra Tripoli ed il confine con la Tunisia” e quelle anche più grandi che “si spostano magari dall’Egitto o dalla medesima Tunisia, arrivano nei pressi delle spiagge libiche e lì attraverso dei gommoni vengono riempite”, o meglio “‘inzeppate’ di persone”. “Ci vuole – prosegue poi – un grandissimo lavoro di intelligence”, ma abbiamo comunque “gli strumenti per individuare, attraverso i satelliti, attraverso i droni, la localizzazione di questi barconi ed intervenire sul posto. Si può fare senza provocare perdite umane, non bisogna illudersi tuttavia che anche questa cosa di per sé risolva il problema, bisogna fare tante cose insieme”. Quanto ai terroristi infiltrati, Gentiloni rassicura che “i nostri servizi di intelligence ci dicono che non ci sono informazioni di infiltrazioni nei barconi dei migranti”, nonostante lo stesso ministro libico dell’informazione, Omar al Gawari, avesse assicurato giorni fa che sarebbero arrivati attraverso i barconi. Intanto, lo scorso 13 maggio la Commissione europea ha adottato la nuova agenda per la gestione dell’immigrazione.
Alessandro Moschini