‘L’accordo per il governo di Grande Coalizione in Germania è cosa fatta’, scrive il settimanale ‘Der Spiegel’, nella sua versione online, precisando che le trattative si sarebbero concluse questa mattina.
Il partito di Angela Merkel avrebbe ceduto ai socialdemocratici di Martin Schulz la guida degli Affari Esteri e i portafogli Finanze e Lavoro. Alla trattativa hanno preso parte più di novanta persone. Olaf Scholz, sindaco socialdemocratico di Amburgo, secondo quanto riportato dall’agenzia DPA andrebbe alle Finanze, al posto dove nell’ultimo governo Merkel sedeva il campione del rigore Wolfgang Schäuble. La ‘Bild’ scrive che il leader socialdemocratico Martin Schulz diventerebbe il nuovo ministro degli Esteri lasciando la guida del partito.
Il leader dell’Unione cristianosociale tedesca, Horst Seehofer, sarà invece alla guida del ministero dell’Interno. In quanto tale avrà la responsabilità delle aree riguardanti immigrazione e rifugiati, oltre che su quella della sicurezza interna.
Peter Altmeier sarà il ministro dell’Economia, stando alle indiscrezioni raccolte dall’agenzia di stampa Dpa. Il politico cristianodemocratico è stato capo della cancelleria nel precedente governo e da ultimo ministro delle Finanze facente funzione. Nel darne notizia, la Dpa rivela inoltre che alla Difesa dovrebbe essere confermata Ursula Von Der Leyen (Cdu) mentre favorita per l’incarico all’ Agricoltura e alimentazione appare Julia Klöckner.
Quanto all’incarico di capo della cancelleria potrebbe passare all’attuale ministro dell’Interno Thomas De Maizière, che è già stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio dal 2005 al 2009.
A quattro mesi dalle elezioni, la Germania avrà dunque un governo di ‘Grande Coalizione’. A condizione che i circa 450.000 iscritti al partito socialdemocratico accettino l’intesa, con un referendum il cui esito non è scontato visto i malumori interni. La consultazione dovrebbe durare tre settimane. Solo tra un mese, dunque, nel caso l’accordo raggiunto oggi venga approvato, la Germania avrebbe davvero un nuovo governo funzionante. La direzione Spd ha programmato una serie di incontri con la base per spiegare l’accordo: dovrà convincere i Jusos, i ‘giovani’ che sono particolarmente ostili all’alleanza con la Cdu. Un no alla coalizione lascerebbe aperte due possibilità: un governo Merkel di minoranza o nuove elezioni.
Il negoziato era stato interrotto proprio nel tentativo di sciogliere gli ultimi nodi: la limitazione dei contratti di lavoro a tempo determinato e l’aumento degli onorari dei medici delle mutue pubbliche al livello di quelli dei loro colleghi delle casse malattia private, entrambi richieste irrinunciabili per i socialdemocratici.