La squadra mobile di Agrigento ha arrestato cinque persone, probabilmente responsabili della morte di 10 profughi. I fermati, sono accusati di aver gettato in mare Gettarono in mare almeno 10 profughi durante la traversata tra la Libia e Lampedusa facendoli annegare. Altre tre persone presunti autori dello stesso omicidio, sono ancora ricercati.
I cinque, con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, sono due nigeriani e tre ghanesi e sono tutti accusati di omicidio plurimo doloso, pluriaggravato dai motivi abietti e futili.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori i profughi sarebbero stati gettati in mare per dei riti propiziatori decisi da alcuni degli scafisti a bordo. Non solo, sembra che ci siano state anche delle contrapposizioni tra diverse etnie, da un lato nigeriani e ghanesi e dall’altro nordafricani.L’imbarcazione sbarcò a Lampedusa lo scorso 4 agosto con un morto a bordo, mentre altri profughi erano morti per asfissia perché stipati all’interno della stiva. Appena tre giorni prima altre 25 persone erano morte per asfissia durante la traversata tra la Libia e Lampedusa perché chiusi nella stiva.
Le indagini, coordinate dal procuratore Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Andrea Bianchi sono state particolarmente complesse e articolate. I cinque uomini arrestati si trovavano nei centri di accoglienza di Salerno, Cosenza ed Enna. Mentre la squadra mobile diretta da Alfonso Iadevaia è ancora alla ricerca dei tre che risultano irreperibili.