Oggi il popolo ghanese è chiamato alle urne, sceglieranno il futuro Presidente della Repubblica tra una rosa di una decina di candidati. Ciò a cui sto assistendo, in questi ultimi frenetici giorni di campagna elettorale, è un elevato tangibile segno dei più alti valori della democrazia. Le apparizioni pubbliche dei candidati, tra i propri sostenitori, avvengono finanche a poche centinaia di metri di distanza. Mai un sussulto od un vibrare più acceso dei toni, tutto procede nel segno della pace. Per tale evento il Paese si ferma, non vi è cittadino avente diritto al voto, che non sia pronto ad andare oltre l'impossibile, pur di esercitare il proprio diritto di espressione di voto. Ho visto durante la notte scorsa, il formarsi di lunghe code dinanzi alle "stazioni di voto" in allestimento lungo le strade dei vari distretti. Lo Stato chiama, il popolo risponde, all'unisono.
L'avanzata occidentalità si inchina dinanzi a cotanta lezione di civiltà, dinanzi ad un dilagante, smisurato senso civico.
John Mahama o Nana' Addo, non farà differenza. Si danzerà e si canterà, insieme, chiunque di esso vinca.
Pino Ardissone