Continua a riscuotere pareri positivi, “Pompeii. Una storia proibita. Amore e morte all’ombra del Vesuvio” il bel libro firmato da Anna Maria Ghedina per DeNigris Editore. È storia avvincente, coinvolgente, insolita e drammatica, quella che ci propone la scrittrice, nota tra l’altro anche come la Signora dei fantasmi, autrice di numerosi apprezzati libri del genere ghost. In questo caso, si dedica alla fiction storica e scrive di un amore tormentato, intensi e vero, non convenzionale, tra una giovane schiava obbligata a prostituirsi e un potente comandante militare, amico dell’imperatore Tito Flavio Vespasiano.
La vicenda è ambientata a Pompei, sullo sfondo delle campagne militari romane, dal 78 d.C. arriva all’apocalittica eruzione del Vesuvio del 79, descritta in maniera eccellente e tragicamente spettacolare nelle due lettere indirizzate da Plinio il Giovane allo storico Tacito. La struggente storia d’amore nasce all’improvviso tra Eutychis, una schiava obbligata a vendere il proprio corpo per soli due assi a prestazione nella Casa dei Vetti, e il tribunus Manlius Decio Rutilius, un comandante militare, ancora più importante in quanto amico dell’imperatore Tito Flavio Vespasiano. La protagonista femminile è una giovane greca strappata con le compagne a forza dalla natia Lesbo durante una spedizione espansionistica romana da militari rozzi e violenti. Ha modi gentili ed è appassionata di versi e di citazioni dei massimi poeti dell’epoca, bionda, minuta, dolce, ingenua. Il protagonista maschile è un uomo forte ma di animo romantico che si innamora subito di Eutychis: un colpo di fulmine. L’epilogo è drammatico. Anna Maria Ghedina oltre a descrivere passioni e sentimenti, racconta usi, tradizioni, divertimenti, banchetti, feste, abitudini in uno spaccato di storia romana, c’è la vita scabrosa delle
Terme, quella rigida dei Castra, la routine quotidiana di quel tempo lontano, senza veli. La scrittrice con abilità e schiettezza conduce il lettore nel mondo pieno di rovi della prostituzione, rivela aspetti scabrosi frequentemente taciuti, a molti del tutto sconosciuti, particolari della vita più intima, vizi diffusi, atroci perversioni del genere umano, costrizioni, violenze, abusi tollerati e giustificati, spesso considerati ovvi diritti. Mira e fa centro nel suo non facile intento di elaborare una vicenda appassionante intorno ad uno spunto alquanto semplice: una generica iscrizione che è incisa all’ingresso della Casa dei Vettii, nel Parco Archeologico
di Pompei, tra le più apprezzate rovine della zona riaperta al pubblico dopo un accurato restauro, in un tempo lontano di proprietà dei liberti Aulus Vettius Restitutus e Aulus Vettius Conviva, entrambi divenuti ricchi grazie ad abili doti nel commercio. “Pompeii. Una storia proibita. Amore e morte all’ombra del Vesuvio” è avvincente e intrigante; il lettore ne risulta incuriosito e coinvolto già all’inizio. L’introduzione è a cura di Nino Daniele, già Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, già sindaco di Ercolano; la prefazione è di Antonio D’Addio, docente di Latino e Greco e giornalista. Entrambi cultori della materia.
Teresa Lucianelli
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