Gianfranco Gallo è protagonista al Teatro Augusteo di Napoli dello spettacolo “Un vizietto napoletano”, con Gianni Parisi, Gianluca Di Gennaro, e con la partecipazione di Salvatore Misticone, fino a domenica 30 gennaio.
Siamo nell’anno del Giubileo, la politica gestisce fondi per ristrutturazioni di strade e palazzi da inserire nei percorsi da offrire ai pellegrini. Butterfly, artista omosessuale, è proprietario col suo compagno Antoine del locale Banana Blu, storica casa del teatro ‘en travesti’ napoletano, nella zona del porto. Purtroppo l’impresa non va più bene: tutto è invecchiato, come la stessa Butterfly e i quattro travestiti del corpo di ballo. Il locale è in cattive condizioni e andrebbe sistemato. Tra i frequentatori del locale c’è Aristide, gay non dichiarato, che per questioni personali deve mantenere in pubblico la fama di etero (suo fratello, politico di destra, è acerrimo nemico di tutto ciò che rappresenta il ‘diverso’, e lui ha bisogno dei suoi soldi) e ha anche scelto una ragazza da sposare, come copertura. Improvvisamente al Banana Blu si presenta una giovane dai modi spicci che cerca suo padre, mai conosciuto: la madre, in carcere, le ha detto nome e cognome del suo genitore, lo stesso nome e cognome di Butterfly, Andrea Michelini…
Note di Gianfranco Gallo: “Nel 2000, anno del Giubileo, sentii di scrivere un lavoro ispirato a “La cage aux folles”, il testo del 1973 dal quale poi nel 1978 fu tratto il famoso film “Il Vizietto”. Ho citato le date perché oggi, a distanza di quasi 50 anni dal lavoro di Molinaro e a più di 20 dal mio, le loro trame, il loro humus e le loro atmosfere sono diventate un vintage teatrale di inestimabile valore.
A distanza di anni dalla prima stesura viene messo in scena “Un vizietto napoletano”, una commedia scritta e diretta da Gianfranco Gallo, liberamente ispirata, come detto, a “La cage aux folles”, il testo di Jean Poiret dal quale fu tratto nel 1978 il famoso film “Il vizietto” di Molinaro.
Ad un primo e superficiale approccio al testo della commedia, l’esplicito riferimento al capolavoro degli anni ’70, che vedeva protagonisti Michel Serrault e Ugo Tognazzi, viene visto come un’impresa impossibile da parte del regista, intesa quasi come una “profanazione” di quello che era il modello originale. Durante la messa in scena dello spettacolo stesso ci si rende conto di come l’intento di Gallo non è tanto quello di emulare il testo di Molinaro ma quanto di rendergli omaggio, soprattutto attraverso la ripresa di quei temi principali che a distanza di anni risultano sempre più attuali.
Pertanto, in una versione “riaggiornata” anche a seguito degli ultimi avvenimenti della cronaca italiana, Gallo presenta agli occhi dello spettatore il mondo dei travestiti fatto non solo di parrucche e lustrini, ma di una “diversità” che risulta tanto più normale della comune “normalità”. La caratterizzazione del personaggio di Antoine Spinelli, interpretato da un brillante Diego Sanchez, si veste di particolarità grazie ad un modo di parlare naif e divertente, che fa emergere un’interpretazione pulita del personaggio così da evitare qualsiasi riferimento a Ugo Tognazzi.
Lo spettacolo musicale al quale il pubblico assisterà è un tourbillon di situazioni comiche portate, spero con eleganza e puntualità, fino allo svolgimento finale. Un mix di personaggi, musiche ed esilaranti situazioni che sorprenderanno per la novità delle loro tinte. Ho cercato l’Umanità e non la caricatura fine a stessa, ho reso ridicolo l’imbarazzo della gente cosiddetta ‘comune’ e non il ‘diverso’, che nel mio spettacolo è l’unica vera realtà ammessa e consentita”.
Lo spettacolo è prodotto da Prospet. Scritto, musicato e diretto da Gianfranco Gallo, ispirato a “La cage aux folles”, con le scene di Flaviano Barbarisi, i costumi di Anna Giordano e le musiche di scena di Vincenzo Sorrentino. Nel cast anche Stefania Aluzzi, Lisa Imperatore, Gianluigi Esposito, Raffaele Parisi, Giosiano Felago, Nando Romano.
Alessia Coppola