Gianni De Michelis e ‘Aiutiamoli a casa loro…’

 

Fiorella Mannoia posta in Fb un commento irato per i resoconti drammatici legati a storie di guerra, legandolo alle politiche di accoglienza dei migranti e la canta:’Aiutiamoli a casa loro’ scrive,   ironizzando sullo slogan usato dai critici delle politiche sull’accoglienza dei migranti: ‘Dite che sono troppi e non possiamo accoglierli tutti. E’ vero! Facciamo una cosa. Riportiamo tutti gli africani in Africa’.

A suscitare la sua indignazione la notizia dell’assoluzione di tredici soldati francesi, in missione di pace nella Repubblica Centrafricana, accusati di abusi sessuali commessi nei confronti di minori africani, ‘contraccambiati’ con razioni di cibo. Da qui il lancio di una ‘proposta’ provocatoria, quella di abbandonare l’Africa al suo destino. Però andiamocene tutti,   scrive la Mannoia,   multinazionali del petrolio, delle armi, del cibo, trafficanti di diamanti, di organi, di coltan, di oro, di rifiuti tossici…Andiamocene via dall’Africa: francesi, inglesi, olandesi, americani, cinesi, tedeschi, italiani, banche mondiali, fondo monetario, tutti fuori dalle palle!!’.

 Lasciamo l’Africa agli africani,  ripete,  e che se la sbrighino da soli, volete che lottino per la propria terra, diamogli la possibilità di farlo, che risolvano i loro problemi tra di loro!!.
La Mannoia è una eccelsa cantante ma ha toccato un problema reale, portandolo fuori di ‘tiro’, visto  che il problema dell’immigrazione  non è necessariamente legato alle zone di guerra, ma che si parla di immigrazione incontrollata.

Ci troviamo ora di fronte alla Ue che dà soldi alla Turchia per tenere lontani dai suoi confini i rifugiati siriani, ed  è la stessa Ue che, non è più un segreto, punta a riversare in Africa altre importanti risorse per favorire lo sviluppo dei Paesi di provenienza dei migranti e creare, in prospettiva, le condizioni per bloccare l’esodo verso l’Europa. Ma il presente è fatto di sbarchi continui e di un’Italia che fatica a trovare nell’Unione la solidarietà che ci si aspetterebbe.

Bisogna invece pensare, tornando qualche anno indietro,    nel 1990,                       ricordando un ex ministro degli Esteri,  il socialista Gianni De Michelis, riconoscendogli una visione lungimirante sul Mediterraneo e sulla gestione dei migranti.

De Michelis sul Mediterraneo aveva ragione. Aveva fatto una proposta sul Nord Africa che diceva: tutti i Paesi dovrebbero pagare parte del loro Pil all’Africa del nord per affrontare lo sviluppo di quei luoghi. Oggi staremmo meglio se avessimo seguito il suo consiglio e non dobbiamo meravigliarci se ancora oggi nella Ue c’è chi finge non di vedere quale emergenza dal mare fronteggi praticamente da sola l’Italia.

Il presidente del Consiglio del tempo,  Giulio Andreotti,  commentò le decisioni del governo e la sua posizione sulla vicenda. Scelse una platea di provincia, quella di Latina, e un convegno con il segretario della Cisl Marini, per parlare di scelte umanitarie e di necessità di fare chiarezza:  ‘Bisogna stare molto attenti a non considerarsi in stato di guerra. Sarebbe ingiusto, inumano, contrario agli interessi degli italiani sparsi nel mondo, che sono attentissimi a quello che facciamo. Certo, l’ immigrazione clandestina è un problema che lo Stato intende affrontare con serietà e decisione. Dobbiamo cercare di mettere una regola,  offrendo agli extracomunitari la possibilità di mettersi a posto’.

Ma come deve comportarsi l’ Italia? Quale politica deve adottare? Non c’ è niente di male a stabilire le quote di ingresso. Mettere ordine in questo campo non è segno di scarsa comprensione umana. E gli ingressi di immigrati clandestini?

Dobbiamo affrancare gli immigrati dagli sfruttatori, rispose  Andreotti: ‘Ci sono infatti nel mondo persone che illudono la povera gente, si fanno pagare. Dunque è necessario vigilare per non dare un esempio diseducativo alla gente.

Ma in Italia c’ è il rischio di una esplosione del razzismo? Sono preoccupato quando vedo concentrare solo su questi stranieri, solo su questi stranieri il sospetto, come se i non stranieri fossero degli angioletti. E’ anche vero però che sono crescenti le difficoltà di inserimento di un numero sempre più alto di immigrati. Esistono mestieri, ha replicato il presidente del Consiglio, che da noi non vengono più fatti. Dobbiamo quindi cercare, razionalmente, di organizzare il mondo del lavoro, senza dimostrare cattiva volontà nei confronti degli stranieri.

Questo accadde quando fu lanciata la proposta di Gianni De Michelis.  La posizione di De Michelis proveniva dalla sua partecipazione a un vertice  del Lussemburgo, dove l’ Italia pose la necessità che l’ Europa assumesse una posizione comune sull’ immigrazione.

Ricordiamo che i clandestini che cercano di entrare nel nostro paese infatti rischiano in massima parte di finire nelle mani del racket del lavoro nero. E questo significherebbe l’ alterazione del normale mercato del lavoro e la riduzione di questa gente nei nuovi schiavi del Duemila.  Il nostro paese è estremamente aperto, con migliaia di chilometri di costa. I flussi migratori non possono essere arginati solo con provvedimenti tampone.

Come si vede, ad un trentennio di distanza, la questione legata all’immigrazione e spaventosamente peggiorata, con la Ue che nicchia paurosamente.

Cara Mannoia, ‘Aiutiamoli a casa loro’, quando è nato  non era uno slogan. Il fatto che mi preoccupa oggi, ed  in modo pauroso, è che  all’epoca, nella Prima Repubblica il livello politico era decisamente più alto, a partire dagli uomoni che la rappresentavano. Cosa che non si può dire oggi…

Circa Cocis

Riprova

Il caso Report tra Ranucci, Gasparri e il gioco della fune…

“Quello che sta emergendo sui rapporti tra Il Giornale e gli “spioni” di Equalize ha …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com