Gianni Letta, lo storico sottosegretario alla presidenza del Consiglio di tutti e quattro i governi guidati da Silvio Berlusconi, dice che il premierato proprio non lo convince, che la riforma ridurrebbe i poteri del capo dello Stato e che, a suo avviso, le attuali prerogative del Colle non andrebbero toccate («la figura del presidente della Repubblica sta bene così com’è disegnata», «non l’attenuerei» come accadrebbe «fatalmente» con il premierato). Una presa di posizione netta.
Antonio Tajani si affretta a dire che il suo partito «sostiene convintamente il premierato» e che l’ex sottosegretario «si riferiva a valutazione teoriche». Quanto perché è a tutti chiaro che Letta – uomo che con il Quirinale ha sempre avuto un canale diretto e privilegiato a prescindere da chi fosse il presidente in carica – non parla a caso. E sceglie di farlo quando l’iter del ddl Casellati ha appena iniziato il suo iter parlamentare con le audizioni in corso anche ieri in Senato. Peraltro, Letta percorre una strada diametralmente opposta a quella di Giorgia Meloni che, a inizio novembre, aveva presentato in conferenza stampa «la madre di tutte le riforme» assicurando che «non tocca le competenze del capo dello Stato, salvo l’incarico al presidente del Consiglio».
Sul punto, come è noto, Sergio Mattarella ha scelto la via del silenzio, perché non ha intenzione di intervenire nel merito di una riforma che incide proprio sui poteri del presidente della Repubblica.
”Forza Italia sostiene senza alcuna riserva la riforma sul premierato che, come abbiamo sempre detto, garantisce finalmente governabilità, stabilità e autorevolezza al premier, restituendo valore al voto dei cittadini. Nessuno di noi ha mai pensato di trasformare il Presidente della Repubblica in un mero passacarte, il suo ruolo è di assoluta garanzia e le sue competenze non vengono toccate. Gianni Letta, cui va la mia profonda stima, è un pensatore libero che accompagnerà sempre il percorso politico di Forza Italia con le proprie idee e i contributi preziosi che arrivano da una profonda conoscenza delle Istituzioni e della storia del nostro Paese. Strumentalizzare le sue parole, come hanno fatto alcuni esponenti dell’opposizione, significa fraintendere volutamente e delegittimare il percorso di questa importante riforma, frutto di un lavoro di sintesi scrupoloso ed equilibrato portato avanti in questi mesi dal ministro Casellati e che gode dell’appoggio di tutto il centrodestra”. E’ quanto dichiara, una nota, il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano.
Non ho visto le parole di Gianni Letta come di contrasto, sono in parte condivisibili ma in parte no. L’obiettivo della riforma non è quello di rafforzare i poteri del governo ma la stabilità dei governi”, dice la premier Giorgia Meloni.